Alleanze e liste locali, il Pdl cerca la quadra

"L’appuntamento è per que­­sta sera a Villa Gernetto – scrive IL GIORNALE -. Per una riu­nione ‘allargata’ di un Pdl sempre più in fermento. Ci saranno il segre­tario Alfano e i coordinatori Verdi­ni, La Russa e Bondi, i capigruppo Cicchitto e Gasparri e i vicecapi­gruppo Corsaro e Quagliariello in­sieme a Bonaiuti, ma anche molti amministratori locali, dai governa­tori ai sindaci. Piu’ che un vertice operativo, dunque, un appunta­mento nel quale il Cavaliere vuole ‘sondare’ il partito in vista delle am­ministrative. Con sul tavolo la que­stione delle liste civiche (che in alcu­ne realta’ si sostituiranno al simbolo del Pdl) e quella- strettamente lega­ta alla prima – delle alleanze. Una partita, spiega Bonaiuti, ancora ‘in sospeso’ sia con la Lega al Nord che con l’Udc al Sud. Di questo si ragionera’ nella resi­denza del Cavaliere a Lesmo, an­che se difficilmente saranno prese decisioni operative. Resta sullo sfondo, invece, la stagione congres­s­uale e tutta la querelle sulle irregola­rita’ nei tesseramenti. Mentre in qualche modo incombe un re­styling del Pdl.

Che nome e simbolo a Berlusconi non piacciano non e’ certo una novita’, anzi. L’unico ele­mento in piu’ e’ che nelle ultime setti­mane l’ex premier oltre a spingere per presentare candidati sostenuti da liste civiche ha ricominciato a te­orizzare che l’unica soluzione e’ quella di un ritorno a Forza Italia. Nome e simbolo che a suo avviso ‘sono restati nel cuore degli italia­ni’ e ‘sono ancora vincenti’. Una strada ovviamente impervia, visto che hanno ottime ragioni gli ex An ad argomentare che per loro una so­luzione di questo genere sarebbe ‘inaccettabile’. Da che si sono ‘sciolti’ nel Pdl finirebbero ad esse­re ‘riassorbiti’ in Forza Italia. Si ve­dra’. Di certo la pratica e’ aperta se an­che Formigoni ammette che il Pdl ‘probabilmente cambiera’ nome nel congresso che terremo in autun­no’. ‘Non e’ che e’ un brutto nome’, spiega il governatore del­la Lombardia. ‘Ma certamente – ag­giunge – non e’ evocativo co­me quello di Forza Italia’. Il punto diri­mente, pero’, e’ capire quanto ampio sara’ l’espe­rimento delle liste ci­viche. A La Spezia, per esem­pio, il coordinamento provinciale del Pdl ha gia’ ufficializzato che i tre candidati alle primarie per la corsa a sindaco non sono iscritti al partito e si presenteranno sostenuti da li­ste civiche. Cosa che potrebbe suc­cedere anche in altri capoluoghi, anche per favorire convergenze con il Terzo polo.

L’idea, pero’, non piace a tutti se un dirigente di peso del Pdl e’ categorico nel dire che nei comuni della sua regione dove si va al voto ‘ci sara’ il Pdl e nient’altro’. La verita’ e’ che forse non ha torto Na­poli quando dice che ‘certe scelte vanno fatte da chi conosce il territo­rio e non certo a Roma’. ‘A Berlu­sconi e Alfano – spiega il vicecapo­gruppo alla Camera – chiedo di la­sciare la piu’ ampia liberta’. Non im­picchia­moci alla disputa fra liste ci­viche e liste di partito e stiamo atten­ti alla qualita’ dei candidati lascian­do da parte il bilancino tra ex Forza Italia ed ex An’. Difficile, pero’, che stasera non si apre anche la disputa sulle presun­­te irregolarita’ nei tesseramenti. An­che se La Russa parla di ‘fumo alza­to da chi non si rassegna ad un Pdl fatto di partecipazione democrati­ca’, il clima resta ancora teso. Per­che’ e’ vero che le tessere irregolari non sono state usate per votare nei congressi (bisogna presentarsi in carne ed ossa con documento d’identita’ e ricevutadel versamen­to della quota annuale), ma di certo sono state usate per ‘pesare’ di piu’ nelle fasi pre­congressua­li. Di qui lo scontro sul territo­rio tra cor­renti. AMo­dena, per esempio, il congresso provin­ciale e’ al momento con­gelato in attesa dell’arrivo di Verdi­ni nelle vesti di ‘commissario’".