Avvenire, svuota-carceri ‘astratto’, correggerlo in extremis

Il principio del decreto svuota-carceri – arresti domiciliari per chi è arrestato per reati processati per direttissima – è ‘ottimo’ ma ‘l’esperienza quotidiana ci dice che oltre la metà degli arrestati per reati di strada sono cittadini stranieri che non esibiscono alcun documento di identità e non dichiarano le loro vere generalita”. Lo ricorda il quotidiano della Cei Avvenire in un commento, secondo il quale il provvedimento fa venire alla mente ‘l’astrattezza dei patrioti che Vincenzo Cuoco rimproverava ai giacobini napoletani del 1799: l’incapacità di misurare le belle parole dei propri ideali con le materiali condizioni di vita dei cittadini. L’astrattezza – scrive l’autore dell’editoriale, Paolo Borgna – è un pericoloso nemico per tutti i governanti. Rischia d’essere pericolosissimo per un governo di professori che punta, giustamente, a fare della concretezza e dell’efficacia la propria bandiera. I termini per la conversione del decreto scadono il 20 febbraio. Un ragionevole ripristino in extremis del testo originario del provvedimento non è impossibile. E’ troppo tardi per tentare’?’.