Ocse a Italia: riforme utili per l’occupazione

"L’Italia ha avviato un programma di riforme ‘ambizioso, articolato e ben concepito’. Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria – racconta IL SOLE 24 ORE -, ha incoraggiato ieri con molto calore il nostro Paese ad andare avanti sulle strada delle riforme, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Mario Monti e ha sottolineato che ‘l’Ocse è a disposizione dell’Italia per sostenere l’azione del Governo nel suo importante sforzo di riforma’. Gurria, che nella sua visita istituzionale al governo italiano era accompagnato dal vice segretario e chief economist dell’Ocse, Piercarlo Padoan, ha rimarcato che ‘il lavoro è in corso. Già molti provvedimenti sono stati adottati o sono in cantiere’. Questi, ha ricordato, comprendono misure per rafforzare la concorrenza, ridurre il dualismo nel mercato del lavoro e accrescere le opportunità di lavoro dei giovani, aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, migliorare il sistema fiscale e la lotta all’evasione, sostenere l’investimento in infrastrutture e innovazione. ‘Queste sono sfide cruciali, che l’Italia deve affrontare con una pronta risposta’ ha sostenuto Gurria e ha spiegato che le analisi dell’Ocse mostrano che un simile pacchetto di riforme ha un ‘enorme potenziale per rilanciare la crescita e la competitività. Occorrerà d’altra parte discutere, secondo il segretario dell’organizzazione basata a Parigi, in quale ordine affrontare queste riforme e con quali modalità di ‘implementazione’. Per dimostrare che questo genere di interventi di solito sono molto efficaci Gurria ha ricordato che secondo i calcoli dell’Ocse ‘un pacchetto di misure per accrescere la concorrenza e liberalizzare i mercati potrebbe aumentare la produttivita’ italiana di circa l’otto per cento nei dieci anni successivi all’introduzione delle misure. Quasi la metà di questo guadagno di produttivita’ potrebbe derivare dalla sola liberalizzazione delle misure professionali’ ha dichiarato. Poi, a chi gli chiedeva se ritenesse sufficienti le liberalizzazioni varate, con particolare riferimento alle professioni, Gurria ha risposto che ‘una volta che si comincia non si finisce mai. Le trasformazioni e le riforme devono essere la ‘raison d’etre’ di ogni governo’. Secondo il segretario dell’Ocse ‘la chiusura delle professioni in Italia era quasi un classico, preso come esempio di rigidità e protezionismo professionale’. Le riforme varate dal governo rappresentano ‘uno sviluppo enormemente importante, anche se non possiamo dire oggi se siano sufficienti ma di certo avviano un processo’. Valutazioni e stime numeriche, quelle di Gurria, che non convincono affatto le associazioni dei professionisti: ‘Sarebbe interessante comprendere come viene calcolato l’aumento della produttivita’ proveniente dalla riforma delle professioni’ ha sostenuto la presidente del Cup (Comitato Unitario delle Professioni), Marina Calderone, ricordando che negli ultimi dieci anni vi hanno avuto accesso oltre un milione di persone under 45. Infine, Gurria ha espresso apprezzamento per il fatto che il governo abbia messo la lotta al dualismo nel mercato del lavoro e al precariato in cima alla sua agenda e ha dato la sua ‘benedizione’ alla lotta all’evasione, ricordando che il Regno Unito ha risparmiato 12 miliardi di sterline in cinque anni di revisione della normativa fiscale e grazie all’obbligo di una maggiore trasparenza da parte dei contribuenti".