SCIOPERO TIR. CGIA: DA INIZIO CRISI GASOLIO AUMENTATO DEL 54,4%

"Le modalità della protesta possono anche non essere condivisibili, resta il fatto che le ragioni sollevate in questi giorni dai trasportatori sono, a parere della Cgia, sacrosante". E’ quanto si legge in una nota della Cgia di Mestre. Dall’inizio della crisi a oggi il costo del gasolio per autotrazione è aumentato del 54,4%, i pedaggi autostradali sono cresciuti del +16,7%, mentre l’inflazione ha subito un aumento tutto sommato molto contenuto: +5,2%. Ma il dato più preoccupante è legato al prezzo dell’assicurazione, che nell’ultimo anno è cresciuto del 40% circa. Oggi un autotrasportatore paga mediamente 3.000 euro all’anno per assicurare la motrice di un Tir e 200 euro circa per il rimorchio. Ma il dramma che denuncia la categoria in queste ore riguarda i costi chilometrici applicati dai committenti. Attualmente ad un autotrasportatore che fa lunghe percorrenze viene corrisposta una tariffa pari a 1,20 euro/Km. Se a questo importo storniamo il prezzo del carburante che mediamente è pari a 0,46 €/Km (da questo importo si è scorporata l’Iva ma non le accise che le imprese del settore possono recuperare solo sugli automezzi che superano le 7,5 tonnellate di peso), il guadagno lordo si attesta sugli 0,74 euro al chilometro: togliendo gli altri costi di gestione (ammortamento dell’automezzo, assicurazione, bollo, cambio pneumatici, manutenzione-riparazione e pedaggi autostradali ) e le imposte e i contributi, l’importo netto incassato si riduce a 0,15 €/km. "Se teniamo conto- segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre- che oltre ai costi appena descritti i nostri autotrasportatori subiscono la concorrenza sleale dei colleghi dell’Est Europa – che mediamente corrono con una tariffa pari a 0,80 €/Km, visto che pagano 0,40 € circa in meno il carburante al litro, senza il rispetto degli orari di guida e dei limiti di peso – la situazione, alla luce dei tempi di pagamento che si aggirano attorno ai 120 giorni, è veramente drammatica".