LIBERALIZZAZIONI: ALPA, METTERE AVVOCATI FUORI DAL DECRETO

Pronti alle barricate perchè si tratta di misure punitive adottate senza un preventivo confronto. Lo annuncia al Mattino, Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, dopo il pacchetto liberalizzazioni. ‘Le decisioni sull’avvocatura – spiega alpa sull’intenzione di scioperare – non hanno niente a che vedere con la crisi economica del Paese. I diritti dei cittadini si possono tutelare solo se gli avvocati possono svolgere liberamente la loro funzione. La norma non può passare così com’è: proporremo modifiche con emendamenti al decreto. C’è un progetto di riforma organica del nostro ordinamento – prosegue – alla cui stesura abbiamo partecipato, già approvato dal Senato ma fermo alla Camera: si concluda l’iter. Quella forense non è una professione come le altre, tocca aspetti come il diritto costituzionale di difesa. Riteniamo, quindi, che vada regolata da una legge, mentre il decreto affida poteri regolamentari al governo. Si potrebbe stabilire che la nuova disciplina per le professioni non si applica agli avvocati, proprio perchè già pende in Parlamento un progetto di riforma dell’ordinamento forense. E’ sbagliato – spiega ancora – abolire le tariffe perche’ viene a mancare un punto di riferimento per determinare i compensi’. Per quanto riguarda la norma sui tirocini, Alpa, osserva: ‘E’ una misura infelice: come fa uno studente, negli ultimi 6 mesi di università, alle prese con esami e laurea, a svolgere un anticipo di praticantato, che implica redazione di atti, frequentazione delle udienze, analisi dei fascicoli? Poi non mi sembra che gli atenei siano attrezzati per questo compito’.