Lavoro: Cgil, la situazione è drammatica

‘Un dato che conferma il dramma lavoro fatto di licenziamenti, disoccupazione e precarietà con una voragine impressionante di disoccupati rispetto al trimestre precedente. Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat, nel sottolineare che ‘se sono 670 mila gli occupati in meno dal 2008, si salirebbe a ben oltre il milione senza la tenuta di quella cassa integrazione che alcuni vorrebbero abolire’. Nel dettaglio della rilevazione dell’istituto statistico il dirigente sindacale rileva: ‘Giovani e donne in particolare sono i sacrificati alla crisi: più disoccupati, più part time involontario e a bassissimo orario; mentre esplode la precarietà: non solo si trova meno lavoro, ma quel poco è temporaneo per l’80% delle assunzioni’. Inoltre, prosegue, ‘l’inasprimento delle norme previdenziali già nel 2011, al netto delle espulsioni, ha provocato una minore uscita degli occupati più anziani e un equivalente minor ingresso di giovani lavoratori. Nel prossimo anno, con le nuove regole il fenomeno si ampliera’ consistentemente e anche per questo il cantiere pensioni non puo’ ritenersi chiuso e vanno cambiate le norme approvate’. La disoccupazione di lunga durata, aggiunge, ‘e’ piu’ del 52% confermando che la maggioranza dei disoccupati e’ rimasta senza alcuna tutela, cosi’ come tanti precari pubblici e privati che ne sono privi per le norme di legge, a cui si somma la non chiarezza del futuro dei lavoratori in mobilita’. Novembre gia’ risente della recessione che sta man mano aumentando i suoi effetti. Va dunque – osserva il sindacalista – evitato che prosegua questa deriva, che si perda ancora lavoro, che tante imprese nel 2012 di fronte a prospettive di produzione piatta passino alla drastica riduzione degli organici’. Per Fammoni ‘bisogna smetterla di parlare di licenziamenti piu’ facili, sono gia’ troppi gli attuali, e puntare sul rilancio produzione e sviluppo a cui collegare un piano straordinario per l’occupazione giovanile. Far ripartire i consumi e per questo con il fisco dare risorse a lavoratori e pensionati. Un piano di tutele di emergenza per il 2012 coerente con una prospettiva organica di riforma degli ammortizzatori sociali. Questa e’ la oggettiva agenda del confronto fra governo e sindacato per dare speranze alle persone e al paese’.