45590: IL NUMERO SOLIDALE CONTRO LA POVERTÀ ALIMENTARE IN ITALIA

La fame è tornata, anche in Italia: sono 5,6 milioni le persone in condizione di povertà assoluta di cui 1,3 milioni sono bambini. 1 persona su 10 è povera e ben 1 su 4 è a rischio povertà. Le famiglie, soprattutto con figli minori e monoparentali, sono le più esposte a una crescente vulnerabilità sociale ed economica.

Per rispondere a questa emergenza silenziosa, dal 1° al 18 marzo è possibile sostenere il progetto promosso in Italia da Azione contro la Fame, “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia”, grazie alla collaborazione con La7 e Sky, e le principali compagnie telefoniche.

 

Inviando un SMS da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali al numero solidale 45590 si potrà contribuire con una donazione di 2 euro.  Ma non solo: si potrà supportare il progetto anche con una donazione di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e di 5 euro da TWT, Convergenze e PosteMobile. L’iniziativa sarà veicolata anche dai palinsesti La7 (1-11 marzo) e Sky (5-18 marzo), che promuoveranno la campagna tramite le proprie trasmissioni televisive e radiofoniche.

 

L’intervento di Azione contro la Fame consiste in un percorso di accompagnamento al lavoro e a corrette abitudini alimentari che, in un momento di emergenza economica e sociale, mira a condurre i beneficiari da una concreta difficoltà di accesso al cibo, alla piena autosufficienza economica e a una dieta sana e bilanciata per l’intero nucleo familiare.

 

“La missione di Azione contro la Fame, organizzazione internazionale specialista nella lotta all’insicurezza alimentare, è agire oltre le emergenze, intervenendo sulle cause strutturali, costruendo progetti di autonomia nel medio e lungo termine. È quello che da oltre 40 anni facciamo in 51 Paesi e, oggi, anche in Italia, dove la fame è tornata, con proiezioni che la vedono allargarsi a macchia d’olio – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italiaquesto progetto, e i dati lo confermano, è un esempio innovativo e virtuoso di contrasto alla povertà in cui l’aiuto nel breve periodo a chi fa fatica a mettere i pasti in tavola, viene legato a una prospettiva di empowerment. Un percorso finalizzato a recuperare l’autonomia, la dignità e la speranza che ogni persona, specie se in un momento di difficoltà, dovrebbe sempre conservare”.

 

DAL 1° AL 18 MARZO, POTRAI AIUTARE UOMINI DONNE E BAMBINI A VINCERE LA FAME E A RICOSTRUIRE IL PROPRIO FUTURO: MANDA UN SMS O CHIAMA IL 45590!

 L’obiettivo del programma è quello di frenare la propagazione di una “pandemia silenziosa” – l’insicurezza alimentare – che mette in ginocchio le famiglie più vulnerabili del Paese. Donne, uomini e bambini che facevano già i conti con la difficile congiuntura economica e che, negli ultimi anni, hanno dovuto subire anche gli effetti del covid e della crisi socioeconomica sulla propria capacità di generare reddito.

I cardini dell’iniziativa sono tre:

  1. il sostegno alla spesa per l’acquisto di cibo e beni di prima necessità;
  2. l’educazione alimentare per indirizzare i beneficiari verso una dieta sana e bilanciata che favorisca la salute e il benessere del nucleo familiare;
  3. la formazione finalizzata allo sviluppo delle competenze personali, sociali e professionali per aiutare i beneficiari a trovare lavoro e costruire la sicurezza alimentare nel lungo periodo.

Il programma riserva una particolare attenzione alle famiglie monoparentali (soprattutto con più bambini e di età inferiore ai 5 anni), con donne in gravidanza o neomamme, o a genitori disoccupati o impegnati in lavori occasionali.

 

  • I RISULTATI GIÀ OTTENUTI

L’intervento è già stato testato, con ottimi risultati, nel 2022 a Milano, coinvolgendo 50 beneficiari e le loro famiglie per un totale di circa 200 persone raggiunte.

I risultati del primo percorso formativo, analizzati in un Report dedicato, sono estremamente incoraggianti:

  • LE ABITUDINI ALIMENTARI SONO MIGLIORATE| L’indice che ne misura il miglioramento su una scala da 0 a 12 (HDDS)[1] è passato da 7,7 a 8,4 in soli 4 mesi, confermando l’impatto del programma di educazione alimentare. Il 78% dei beneficiari ha ridotto la quantità di zucchero consumata quotidianamente, il 74% consuma pasti più variati, il 70% beve più acqua, il 63% compra meno cibi grassi e ultra-processati. Inoltre, l’85% dei beneficiari ha dichiarato di aver imparato come preparare cibo sano per sé e per la sua famiglia; più del 90% ha affermato di considerare una dieta sana una delle cose più importanti per il benessere proprio e della famiglia; più del 70% ha affermato che esiste una correlazione tra miglioramento delle abitudini alimentari e miglioramento della propria occupabilità.
  • IL 59% HA TROVATO OCCUPAZIONE | Al termine del percorso formativo il 52% dei partecipanti ha ottenuto un inserimento lavorativo con regolare contratto. Il 7% ha deciso di tornare alla formazione, professionalizzante o universitaria. Complessivamente, quindi, il tasso di successo del progetto in termini di riattivazione personale e professionale è stato del 59%. La maggior parte dei contratti di lavoro attivati è costituita da contratti a termine della durata media di 44 giorni. A questi va aggiunta l’attivazione di un contratto a tempo indeterminato. Questi dati risultano da un monitoraggio effettuato al termine dei 4 mesi di percorso, che verrà ripetuto successivamente, per verificare quanti dei contratti a termine siano stati rinnovati o stabilizzati e quanti dei non inseriti abbiano successivamente trovato occupazione.
  • I PROSSIMI PASSI

Alla luce dei risultati positivi del primo anno di progetto, e dei bisogni rilevati nell’analisi sulla povertà e sull’insicurezza alimentare in Italia, anche grazie ai fondi raccolti con la campagna di SMS solidale al 45590, nel biennio 2023-2024 Azione contro la Fame proseguirà nell’implementazione del progetto “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia”, aumentando i percorsi attivati per contrastare la povertà e favorire la sicurezza alimentare di lungo periodo, per raggiungere un numero maggiore di beneficiari, sia a Milano che in altre città d’Italia, maggiormente colpite da disoccupazione e povertà. Nel 2023 l’iniziativa sbarcherà a Napoli, e sono in corso studi di fattibilità per la sua estensione altre città del sud Italia.