
Sono circa 300 le persone che ogni giorno chiedono aiuto a Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato che da quasi 60 anni offre supporto in forma anonima alle persone che vivono una situazione di disagio, aiutandole superare le tensioni emotive. L’organizzazione, nell’ultimo anno, ha ricevuto complessivamente circa 110mila richieste d’aiuto: quasi 95mila sono arrivate attraverso il servizio telefonico (raggiungibile allo 02 2327 2327), 13mila attraverso Whatsapp Amico (numero 324 011 7252) e quasi 3mila via e-mail, attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.
«L’alto numero delle richieste di supporto è la prova concreta di un bisogno crescente di ascolto e sostegno emotivo. La maggior parte delle persone (60%) ha chiamato per problematiche legate all’area del sé, come solitudine, disagio psicologico, tematiche esistenziali, malattia. Il 20% ha, invece, chiamato per problemi legati alle relazioni e il 7% per disagi legati alla sessualità. Dietro ogni contatto c’è una persona che sceglie di farsi avanti e chiedere aiuto, un gesto di grande coraggio che non può restare inascoltato. È necessario riconoscere l’ascolto come strumento di prevenzione e rafforzare la rete di supporto, affinché nessuno si senta più solo di fronte alla propria sofferenza», commenta la Presidente di Telefono Amico Italia, Cristina Rigon, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre.
La linea telefonica è stata utilizzata in egual misura da donne e uomini, ma con differenze di età: hanno chiamato in prevalenza persone tra i 56 e 65 anni (25%), persone tra i 36 e 45 anni (21%) e tra i 46 e 55 (20%). Chi ha scritto su Whatsapp Amico o alla e-mail è in gran parte donna (Whatsapp 65%; mail 67%) e giovane. Tra chi scrive su Whatsapp il 27% ha tra i 26 e i 35 anni, il 21% tra i 19 e i 25 anni e il 17% tra i 36 e 45 anni; tra chi usa la mail il 21% ha tra i 26 e 35 anni, il 19% tra i 19 e 25 anni e il 12,6% tra i 15 e i 18 anni. I problemi che maggiormente spingono a scrivere a questi due servizi sono legati, appunto, all’area del sé (Whatsapp 59%, mail 63%), alle relazioni (Whatsapp 28%, mail 26%) e all’emarginazione (Whatsapp 7%, mail 5%).
Tra i disagi segnalati dalle persone che hanno chiesto supporto emotivo emergono prevalentemente problemi economici (4726 segnalazioni, stabile rispetto anno precedente), violenza fisica, psicologica e sessuale (4290, +11% rispetto anno precedente), problemi lavorativi (3904, +11% rispetto anno precedente), invalidità (3788, +24% rispetto anno precedente), separazione/divorzio (3074, +3% rispetto anno precedente), dipendenze (2666, +6% rispetto anno precedente) e internet e social network (1019, +4% rispetto anno precedente).
Gli ambiti che hanno avuto crescite più importanti sono autolesionismo (654 segnalazioni, +105 casi pari a +19%) e disturbi alimentari (860 segnalazioni, +134 casi pari a +18%).
Telefono Amico Italia per aumentare la consapevolezza sull’importanza della salute mentale, ha recentemente presentato, in occasione di una conferenza stampa in Senato, proposte concrete per prevenire il fenomeno dei suicidi. L’appello dell’organizzazione è stato accolto dal senatore Guido Quintino Liris, che ha presentato un disegno di legge per potenziare gli strumenti di prevenzione al suicidio, offrendo sostegno a coloro che sono in difficoltà e ai loro familiari.
Il servizio di ascolto di Telefono Amico Italia è garantito da oltre 600 volontari distribuiti in 21 centri territoriali, presenti della maggior parte delle regioni italiane.
Per sostenere i progetti di Telefono Amico Italia sulla prevenzione del suicidio e aiutare l’organizzazione a rispondere alle numerose richieste d’aiuto: https://www.telefonoamico.it/preveniamo-il-suicidio/.
Per diventare volontario si può, invece, scrivere all’indirizzo volontari@telefonoamico.it: si verrà indirizzati al centro locale più vicino dove poter svolgere un corso pratico-teorico di circa 6 mesi, al termine del quale si potrà iniziare l’attività di ascolto.