L’irriverente guarda Pitti Uomo

E’ come toccare il fuoco con la certezza di farsi male. C’è qualcuno che nella città di Firenze ha l’ardire di dire qualcosa che non gli quadra in occasione di un evento tipo “Pitti Uomo”? Roba da farsi male. Tutta l’economia della città è bloccata in questi giorni con questo evento. Un taxi, manco a pagarlo oro. Gli alberghi sono più costosi. I ristoranti non da poveri, presi d’assalto. I media cartacei sembrano le edizioni domenicali di quelli inglesi e americani: cicciotti come non mai, con supplementi e supplementi dove la maggior parte delle pagine sono pubblicità. Tv locali con lunghi servizi di corrispondenti “ogni stagione” che disquisiscono di moda. E va buo’! Un po’ di fiato in piu’ per l’economia dell’accoglienza degli eventi, almeno finchè Milano non ci frega anche questo, non fa male.
Ma, dalla parte dei consumatori, cioè coloro che dovrebbero fruire dei servizi e dei prodotti lanciati da questi eventi, che cosa ci torna? Quali novita’? Quali occasioni? E qui ci viene un dubbio gigantesco, proprio in virtù del fatto che non solo vediamo le immagini dell’evento, ma anche perche’, nelle pause dei loro “lavori” vediamo circolare per la città di Firenze diversi partecipanti e addetti ai lavori. E siamo assaliti da un dubbio gigantesco: ma veramente la moda maschile nei prossimi mesi seguirà queste tendenze? Certo, non siamo modaioli e non pretendiamo di esserlo, ma non possiamo non notare che come noi, per strada, sono in tanti che guardano l’abbigliamento di queste persone con curiosita’ e interrogativi. Stiamo parlando di maschietti che girano con vestiti di colori e composizioni cromatiche che difficilmente vederemo in luoghi che non siano rappresentazioni teatrali bizzarre. Per esempio: pantaloni alla zuava di colori improbabili portati con disinvoltura insieme a stivali stile cavallerizzo, con blusa di raso fucsia a maniche larghe tipo domatore di leone da circo, con un soprabito rigidamente non abbottonato (altrimenti non si vede il “dentro”) stile militari delle seconda guerra d’indipendenza del secolo 1800, il tutto con un cappello da Robin Hodd color oro sgargiante. Domanda: ma chi cazzo si metterebbe abiti del genere per andare in giro? Quella che abbiamo descritto e’ una composizione delle tante varianti che si incontrano per le strade fiorentine in questi giorni. Poi, ovviamente, se andiamo a vedere alcuni particolari c’e’ anche “roba seria” che pero’ ha il difetto di costare come minimo qualche migliaio di euro a pezzetto. E’ la moda, mi diranno gli esperti e tutti quelli che campano su eventi del genere, citta’ di Firenze inclusa: la moda su cui un irriverente come me non ci capisce un cazzo…. Eppure non mi sento un barbone quando giro in città…..

Vincenzo Donvito, presidente Aduc