Il “Jobs Act” alla francese

di Claudio Andò

Continuano gli scioperi e le contestazioni in Francia contro la riforma del lavoro, il "Jobs Act" alla francese. Allo sciopero dei trasporti,e alle piazze occupate da lavoratori, si è aggiunto il blocco di depositi petroliferi e raffinerie. Situazione che ha scatenato la paura negli autombolisti di restare sprovvisti di benzina e causato lunghissime code ai distributori. Riforma del lavoro che è stata approvata senza il confronto con il parlamento, grazie alla procedura 49-3, il contestato articolo della Costituzione. Philippe Martinez, leader della Cgt, ha dichiarato guerra a oltranza, fino al ritiro dell’infausta riforma, proclamando lo sciopero di otto raffinerie, "Siamo determinati ad andare fino in fondo per il ritiro della riforma del lavoro" invocando lo sciopero in tutto il Paese. Appello accolto immediatamente da vari sindacati, che si stanno mobilitando per fare si che tra fine Maggio e inizio Giugno ci sia un totale sciopero delle ferrovie e della metrò parigina. Restano però saldi nella loro decisione Valls e Hollande, affermando che la riforma non verrà rimossa a causa di "una strategia di minoranza".
Situazione che tende a complicarsi, con il sopraggiungere della gara inaugurale degli Europei, che potrà trasformarsi da palcoscenico per il grande calcio, in un vetrina di scontri a causa di un disagio sociale sul quale i media internazionali tutt’oggi tacciono.