
Nella giungla di società pubbliche partecipate da Stato, Regioni, Province e Comuni si nascondono circa 500 enti totalmente inutili, che potrebbero essere eliminati con un elevato risparmio per la collettività. Lo denuncia il Codacons, commentando lo studio della Uil sulle società partecipate. Nel corso degli anni tutti i governi e tutti gli schieramenti politici hanno affermato di voler cancellare tali strutture, accertandone pubblicamente l’inutilità; tuttavia solo una cinquantina di enti sono stati realmente eliminati: altri sono stati solo chiusi e poi riaperti con un nome diverso. Come a dire: oltre al danno, la beffa. Un esempio per tutti, l’Ente nazionale della montagna – che si aggiunge all’infinità di comunità montane presenti nel nostro territorio – il quale ha cambiato ragione sociale in “Istituto nazionale della montagna”, costo della struttura (secondo indiscrezioni): 490mila euro all’anno. "Basterebbe cancellare queste strutture, i cui costi sono in buona parte a carico della collettività, per recuperare 10 miliardi di euro ed evitare in futuro l’aumento dell’Iva e delle accise previsto dalle clausole di salvaguardia” – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi