Radio Zanca: Accorinti, un mito alle corde!

Per anni ci siamo sentiti ripetere da Renato Accorinti: NO! Il professore era la spina nel fianco di ogni amministrazione cittadina. No era il suo credo, No la sua scontata risposta. E sul No ha costruito la sua credibilità, il suo mito… ma poi sono bastati sette mesi per fargli perdere punti agli occhi dei messinesi. Così è la vita! Il che mi sembra pure un tantino eccessivo. Il problema è che Accorinti non è mai cresciuto come amministratore. Anzi, forse è il meno adatto ad amministrare nonostante la sua onestà. Accorinti è più bravo a dire di No che a decidere in positivo. Prigioniero di opposizioni e veti tendenti a ignorare e a far ignorare la vera natura relativa al diritto di confronto. E’ uno strano paladino della democrazia: sciopera nel dialogo con chi la pensa in modo diverso. Facile a dirsi pacifista quando è in difficoltà, frase comoda da invocare in certi casi e non in altri. Messina è piegata dalla crisi e Accorinti si dimostra non all’altezza e la clamorosa protesta di domenica scorsa conferma la sua debolezza politica. Nel giugno scorso il popolo era con Accorinti cose lontane, che val la pena rievocare non perché la situazione sia rimasta la stessa, ma anzi per sottolineare come al mutamento radicale delle condizioni e delle relazioni non si sia accompagnata una correlata revisione di certi automatismi ideologici, che hanno finito per obnubilare fin troppo sovente il profeta del No, tanto da portarlo di sconfitta in sconfitta, sempre più atomizzato e disgregato. Chi nella sua squadra non coglie che il conflitto con la comunità sia diventato via via sempre più cruento massicciamente nei servizi, evita di prendere atto che il cittadino ha finito per essere il più colpito dalla scarsezza di idee del sindaco. La democrazia ha un prezzo ma quello pagato dai messinesi è fin troppo salato. E qui si tocca la questione centrale: la Tares! Nessuno ha contestato il pieno diritto di recuperare euro da parte del Comune ma non si può spremere un popolo già fin troppo provato dalla crisi. E la protesta dimostra che quando spremi il popolo, il popolo si ribella! Non è dato prevedere se, dopo tanti proclami Accorinti farà tesoro delle sconfitte certo è che il mito del paladino, del signore del No è in caduta libera, in picchiata. Mentre coloro che dovrebbero consigliarlo tornano a balbettare stanche repliche di passati copioni, leggendo la realtà in maniera distorta e continuando così nell’errore. Povero Accorinti, è la fine ingloriosa di una bandiera!