
La FP replica alle dichiarazioni dell’Assessore Ialacqua e rifiuta ogni ipotesi di fallimento della società Messinambiente. Come può fallire una società che vanta dal Comune 30 milioni di euro – chiedono Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIl e Carmelo Pino Segretario del settore- Con 2 milioni e 500 euro al mese è difficile mantenere il servizio. Ancor più se con queste somme si devono assicurare due mensilità di stipendio ai 532 lavoratori della Messinambiente. Le mancate rimesse da parte del Comune causano l’accumularsi dei debiti. Le mancate rimesse da parte del Comune causano l’accumularsi dei debiti nei confronti dei fornitori, principalmente officine e fornitori di servizi e beni vari, ma anche dell’erario. Come fa a meravigliarsi l’assessore che il parco mezzi è ridotto ai minimi termini quando non si riesce a pagare le officine e a comprare i ricambi? La FP CGIL da anni denuncia la cattiva gestione del settore dell’igiene ambientale. In questi anni i problemi sono stati scaricati sui lavoratori che non ostante tutto si sono accollati tutti i disservizi per garantire la raccolta. C’è l’immondizia per le strade? In questo momento i mezzi funzionanti sono assolutamente insufficienti a garantire il regolare svolgimento di tutti i servizi di raccolta e spazzamento, e tanto meno a consentire il recupero dell’arretrato. Troppi mezzi sono fermi nelle officine in attesa di avere i soldi per aggiustarli e se il Comune avesse erogato puntualmente le somme stabilite contrattualmente, quei mezzi starebbero circolando. Senza rimesse da parte del Comune è inevitabile il fermo della raccolta- continuano Crocè e Pino- il gasolio sta per finire e la ditta che noleggia i mezzi minaccia il fermo. L’ideale sarebbe comprare automezzi nuovi senza procedere al noleggio. Anche perché quei pochi mezzi in dotazione alla società sono molto vecchi iper utilizzati, addirittura consunti. Chi in passato ha amministrato la società e chi ha governato il Comune non hanno mai pensato negli anni di rinnovare il parco mezzi per la mancanza di fondi da dedicare agli investimenti seppur necessari. Quindi si continuano a riparare anche mezzi obsoleti. L’assessore non può dimenticare che oltre che Committente il Comune è anche Azionista al 99% della Messinambiente, e che quindi oltre a pretendere i risultati deve innanzitutto mettere la propria società in condizioni di operare, ovvero fornendole le risorse necessarie per una corretta gestione. Per quanto riguarda la Raccolta Differenziata è vero, il personale è sufficiente ed in grado di poter effettuare già da domani il serizio. Ma i mezzi? E gli impianti?- chiede il Sindacato – Quei pochi mezzi che potrebbero esere utilizzati per la raccolta differenziata sono fermi nelle officine in attesa di poter essere aggiustati e senza mezzi di raccolta se ne fa ben poca- incalza il Sindacato. Dalle dichiarazioni d’intenti adesso bisogna passare ai fatti. L’Amministrazione è perfettamente a conoscenza che per aumentare la RD bisogna mettere in campo azioni concrete. In primis dotare l’azienda dei mezzi e delle attrezzature . Dare le giuste informazioni e gli incentivi ai cittadini, per l’utilizzo delle piattaforme. Realizzare le necessarie infrastrutture per la valorizzazione dei materiali raccolti, dotarsi di un impianto di compostaggio per l’umido (senza la separazione dell’umido infatti ha poco senso parlare di differenziata), controllare il territorio potenziando il nucleo decoro della polizia municipale, utilizzando anche il personale dell’ATO per contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti sul territorio, ecc. ma tutto ciò ha bisogno di una pianificazione accurata, di una progettualità non ancora avviata. Siamo convinti che possiamo anche fare un’operazione verità sulla Messinambiente. La FPCGIL la chiede da tempo e realizzare anche quei risparmi mettendo in campo una buona organizzazione del servizio e del lavoro. Abbiamo sposato dall’inizio l’idea dell’Assessore Ialacqua della differenziata, pertanto, reiteriamo la richiesta di un avvio di un tavolo tecnico per discutere di tutto in maniera organica e non più per spot e con proclami estemporanei. Per costituire l’ARO e costituire l’azienda pubblica e avviare il servizio è necessario produrre gli atti, organizzare l’azienda in modo diverso. La FP CGIL e i lavoratori sono pronti a rimboccarsi le maniche per cambiare un sistema che vede penalizzati cittadini e lavoratori gli anelli più deboli della mala gestione.