L’ennesimo inutile provvedimento di clemenza (indulto e amnistia)

Per le identiche ragioni cui fa appello il Presidente della Repubblica, nel 2006 venne approvato un provvedimento di indulto (L. 31.7.2006 n. 241). La promessa allora fatta di interventi strutturali per evitare il riproporsi del problema è rimasta fino ad ora priva di seguito.

Democrazia in Movimento ritiene che anche in questo caso si approverà un provvedimento di clemenza e che gli altri, quelli strutturali, saranno (come sempre) destinati ad essere superati da altre emergenze.

In conseguenza di ciò riteniamo:

1) l’assoluta inutilità dei provvedimenti di clemenza se non preceduti, o quanto meno accompagnati, da radicali mutamenti della politica giudiziario – carceraria;

2) pura propaganda finalizzata a fare apparire le istituzioni preoccupate per la “questione carceraria” scegliendo però la soluzione più facile;

3) demagogico parlare di “emergenza carceri”, quando è dato inconfutabile che il sovraffollamento delle carceri è dato oramai strutturale e consolidato.

Ciò premesso Democrazia in Movimento è contraria a generalizzati provvedimenti di clemenza, ritenendo che occorra in via prioritaria intervenire:

– prevedendo delle misure alternative alla detenzione intese al recupero del reo (lavori socialmente utili, etc.).
– su quelle norme illiberali che più incidono nei numeri dei detenuti,
– con l’abolizione di tutti quei reati manifestamente concepiti con intenti liberticidi e populistici (legge Bossi – Fini, reati legati al consumo delle droghe);
– dando risorse per combattere in modo deciso il disagio sociale, le nuove condizioni di povertà, l’analfabetismo di ritorno;
– dando risorse per ammodernare le carceri, perché alcune di esse rimangono indegne di un Paese civile quale che sia il numero dei detenuti;
– rivedendo, lo strumento della carcerazione preventiva;

Senza tutto questo, senza un intervento serio e coordinato, ogni misura di clemenza sarà solo una cura paliativa contro la quale è doveroso manifestare la ferma opposizione.

Democrazia in Movimento