
Scontro nel Pd tra Matteo Renzi e Anna Finocchiaro, dopo l’intervista in cui il sindaco di Firenze ricordava le foto all’Ikea della senatrice accompagnata dagli uomini della scorta che spingevano il carrello. "Non mi sono mai candidata a nulla. Conosco bene i miei limiti e non ho mai avuto difficoltà ad ammetterli. Ho sempre servito le istituzioni in cui ho lavorato con dignità e onore, e con tutto l’impegno di cui ero capace, e non metterei mai in difficoltà nè il mio Paese, nè il mio partito. Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti", è stata la dichiarazione di fuoco della Finocchiaro. "E trovo inaccettabile e ignobile – prosegue la senatrice Pd – che venga da un esponente del mio stesso partito. Sono dell’opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato". Renzi boccia anche la candidatura di Franco Marini al Quirinale e in una lunga lettera alla ‘Repubblica’ si spinge oltre pronunciandosi contro la scelta di un presidente cattolico. "Mi sembra gravissimo e strumentale il desiderio di poggiare sulla fede religiosa le ragioni di una candidatura a custode della Costituzione e rappresentante del Paese. Faccio outing: sono cattolico, orgoglioso di esserlo e non mi vergogno del mio battesimo", precisa e "sono tuttavia convinto che l’ispirazione religiosa, non solo cattolica non solo cristiana, possa essere molto utile alla societa’". Eppure, sottolinea, "nell’esperienza di sindaco di Firenze ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo. Rappresento la citta’ tutta intera, non solo quelli con cui vado alla Messa la domenica".
Renzi dedica parole di stima a Papa Bergoglio che "sta rendendo ragione della speranza cristiana con gesti di altissimo valore simbolico e di rara bellezza". Invece "i politici che si richiamano alla tradizione cattolica sono spesso propensi a porsi come custodi di una visione etica molto rigida. Non c’e’ peggior rischio di incrociare il cammino con i moralisti – ammonisce – specie quelli senza morale. Personalmente dubito di chi riduce il cristianesimo a insieme di precetti, norme etiche alle quali cercare di obbedire e che il buon cristiano dovrebbe difendere dalle insidie della contemporaneita’". Un atteggiamento "cosi’ frequente in larga parte del mondo politico cattolico", secondo il sindaco di Firenze è perdente. "Ma ancora più in basso si colloca chi utilizza la propria fede per chiedere posti. Per pretendere posti. Per reclamare posti non in virtu’ delle proprie idee, ma della propria confessione", ha aggiunto. Non si puo’ "ridurre il messaggio di fede a un semplice chiavistello per entrare nelle stanze dei bottoni. Mi vergogno, da cattolico ma prima ancora da cittadino, di una cosi’ bieca strumentalizzazione", incalza. E ancora: "Non mi interessa che il prossimo presidente sia cattolico. Per me puo’ essere cristiano, ebreo, buddista, musulmano, agnostico, ateo. Mi interessa che rappresenti l’Italia. Che sappia parlare all’estero. Che sia custode dell’unita’ in un tempo di grandi divisioni. Che parli nelle scuole ai ragazzi. Che spieghi il senso dell’identita’ in un mondo globale. Che non sia li’ per accontentare qualcuno". E che "sappia dialogare, ascoltare, rispettare. Che sia al di sopra di ogni sospetto".