
Pier Luigi Bersani incontra Mario Monti a Palazzo Chigi. L’appuntamento rientra nel calendario messo a punto dal premier dimissionario (domani incontrerà Silvio Berlusconi, mentre finora Beppe Grillo non ha risposto all’invito) in vista del Consiglio europeo del prossimo 14 marzo. Ma è improbabile che nel colloquio si discuta solo di politica europea.
Nella riunione della Direzione del Pd di ieri alcuni esponenti del partito (Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Beppe Fioroni) hanno consigliato Bersani, mentre proverà a verificare la possibilità di formare un governo con il M5S nel caso riceva un mandato dal Capo dello Stato, di non chiudere la porta a Scelta Civica, il movimento di Monti.
Forte del via libera ottenuto dalla Direzione (un solo astenuto, nessun voto contrario), Bersani ha telefonato ieri sera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per segnalargli le proposte presentate nel corso della riunione del vertice del Pd. Quindi, e’ assai probabile che nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi i due leader discutano anche del quadro politico e delle sue possibili evoluzioni, non solo di Europa.
Ieri, vestendo i panni di leader di Scelta Civica, Monti ha espresso alcune opinioni in una conferenza stampa: ”Se l’alternativa fosse un governo orientato a interrompere il tragitto europeo dell’Italia e quello delle riforme, credo che sarebbero meglio nuove elezioni.
Nessuna forza politica che si e’ affermata in queste elezioni, nemmeno quella che si e’ piu’ affermata appare neanche lontanamente in grado di risolvere i problemi del Paese” (il riferimento e’ al M5S). Quanto alle prospettive, Monti sottolinea che ”i politici dovrebbero affidarsi il piu’ possibile al Capo dello Stato”. Sulla possibile collocazione di Scelta Civica nel prossimo governo, il premier se l’e’ cavata con una battuta: ”Ancora nessuno me lo ha chiesto”.
Malgrado Bersani, nelle sue conclusioni alla Direzione del Pd, abbia sottolineato che ”non esiste un piano B” (ne’ governissimo con il Pdl, ne’ governo del Presidente) rispetto al tentativo di formare un governo con il M5S sulla base degli 8 punti programmatici illustrati nel corso della riunione, proprio la richiesta di Franceschini, capogruppo del Pd uscente a Montecitorio e possibile candidato alla presidenza della Camera, di allargare il confronto e di non restringerlo e’ stato interpretato come un chiaro segnale che occorre comunque mettere in moto altre iniziative. Da qui l’ipotesi, accreditata da fonti parlamentari, che il tentativo di trovare una maggioranza di governo al Senato possa partire, nell’eventualita’ del fallimento del rapporto con i grillini, da una ritrovata collaborazione tra Pd e Scelta Civica in grado di calamitare qualche defezione nelle fila del Pdl.
Secondo le indiscrezioni, non e’ stato tuttavia apprezzato dalla segreteria del Pd l’incontro tra Monti e Matteo Renzi svoltosi martedi’ e durato due ore, proprio alla vigilia della riunione della Direzione del partito. Ieri Renzi ha scelto di non parlare nel parlamentino democratico (ha abbandonato la riunione intorno a mezzogiorno, seguito poi da Walter Veltroni) ma nell’intervista rilasciata nell’ultima puntata di ”Ballaro”’ al conduttore Giovanni Floris, pur ricordando che non sara’ certo lui che ha perso le primarie a creare nell’immediato difficolta’ a Bersani, non ha scartato la possibilita’ che possa tornare in lizza per guidare il centrosinistra in caso di nuove elezioni in tempi brevi.
Nel colloquio con Monti, il sindaco di Firenze avrebbe confermato la sua indisponibilita’ a far parte nell’immediato di maggioranze di governo o addirittura a guidare, qualora gli venisse chiesto, una ”grande coalizione” inclusiva di Pd, Scelta Civica e Pdl. Renzi, per evitare polemiche o supposizioni sull’incontro tra lui e Monti, ha provveduto con una nota a delimitare i contenuti del colloquio: ”L’incontro era stato ipotizzato in occasione del concerto dell’orchestra del Maggio musicale fiorentino in Vaticano per discutere delle varie questioni ancora aperte tra il governo e la citta’ di Firenze, in particolare del Nuovo Teatro dell’Opera e delle difficolta’ che si trovano ad affrontare gli enti locali a causa del Patto di stabilita”’.
Pur tra precisazioni e qualche smentita, Renzi avrebbe pero’ anticipato a Monti quello che ha poi detto nell’intervista a ”Ballaro”’: ”Non accoltello alle spalle Bersani. Bisogna sfidare Grillo sulle cose concrete”. La convinzione del sindaco di Firenze e’ che occorre trovare altre soluzioni rispetto alla sola ipotesi di governo basata sul rapporto tra Pd e M5S.