Bersani: andato via Berlusconi attenti al veleno di Grillo

Andato via Berlusconi ‘in vena’ è rimasta la tossicità del personalismo e in questo senso ‘posono arrivare altre novità’ che possono essere altrettanto disgregatrici. E’ quanto ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani intervenuto a Bari alla manifestazione (trasmessa in diretta da Youdem la tv on line del partito) ‘Finalmente Sud day’ in collegamento con 92 localita’ del Mezzogiorno dove sono stati realizzati ‘laboratori’ per i giovani democratici. Mettendo in guardia dal rischio di nuove ‘generiche ammucchiate’ su cui si è innescato quel sistema dirigistico e personalizzato che ha battezzato del ‘Tabernacolo’, Bersani ha delineato un rischio democratico rappresentato con Grillo da un’inedita ripetizione storica, quella del cuius regio eius religio (la religione è quella del re al potere) che ‘se va a governare Lui poi a comandare è il Tabernacolo!’. Deve quindi essere chiaro, ha aggiunto Bersani, che la democrazia in Italia è quella della Costituzione e che le riforme dovranno essere fatte nel solco della Costituzione.
‘Siamo in una situazione storica. Con le prossime elezioni -ha sottolineato Bersani- non e’ che dobbiamo decidere solo qual e’ il partito che vince o neanche solo chi va al governo. Noi dobbiamo riuscire a proporre e produrre un’alternativa al sistema che abbiamo visto negli ultimi 20 anni. Non possiamo pensare che l’uscita di scena di un Berlusconi sia una cosa ordinaria: dovremo infatti fare i conti con tutto quello che e’ entrato in vena in questo Paese’.
Vent’anni fa, ha ricordato Bersani, ci fu la caduta del muro di Berlino e mentre gli altri festeggiavano, l’Italia fu l’unico paese che si trovo’ a vivere una situazione come tangentopoli con ‘una depressione psicologica e lontananza grave dalla politica’. E ‘la nuova fase nacque nel discredito della politica: li’ si infilo’ l’idea personalistica, demagogica, populista con i cieli azzurri, le lavagne il nome sul simbolo… Insomma suonare il piffero e la gente ti viene dietro’.
E’ con questa descrizione panoramica che Bersani e’ passato a parlare del Movimento 5 stelle di Grillo. ‘Questo modello personalistico si e’ diffuso, e’ penetrato nel sistema, con l’idea dell’uomo solo al comando, ed e’ un fatto che non si e’ mai riusciti a fare una legge sui partiti’.
‘C’e’ un piccolo difettuccio’ in questo perche’, ha spiegato Bersani, ‘quando fai delle formazioni politiche personalistiche poi rimani inchiodato li’, perche’ se togli l’imperatore non sai piu’ cosa fare. Essendo evidente ai piu’ che gia’ quattro anni fa le cose non funzionavano tuttavia siamo rimasti inchiodati a quella persona finche’ siamo arrivati sul punto della catastrofe. Ma attenzione perche’ adesso arrivano delle novita’ sempre su quello spartito.
Parliamo di questo Movimento 5 Stelle, non stiamo zitti, ricoconosciamo che all’inizio ci sono state sollecitazioni che interpellano anche noi a cui dobbiamo rispondere, ma senza subalternita’. E infatti stiamo parlando e proponendo sobrieta’ della politica e uso della Rete, temi locali. Ma dopo su quel movimento non solo si e’ ammucchiata una generica protesta che dice non c’e’ piu’ destra e sinistra, che propone di uscire dall’euro, di non pagare i debiti. Ma si e’ nuovamente innescato un meccanismo eccezionale, fuori da ogni democrazia conosciuta, per cui uno comanda dal tabernacolo e gli altri ubbidiscono, senza mai rispondere a una domanda’.
Allora ‘noi dobbiamo dire ai giovani che siamo amichevoli e pronti a discutere su tutto, ma su un punto non deroghiamo: tutte le riforme -ha detto Bersani- devono avvenire sulla base della nostra Costituzione che e’ la piu’ bella del mondo e per la quale e’ morta della gente’.
‘Rinnoveremo la democrazia rappresentativa, la faremo piu’ efficiente, punteremo alla moralita’ ma tutto in una democrazia’. E Bersani ha sottolineato che questo non puo’ riguardare un solo partito, il Pd, mentre gli altri fanno quello che vogliono: ‘Non puo’ passare il criterio del cuius regio eius religio per cui tu fai quel che vuoi che io faccio quel che voglio io. Se consentiamo che passino dei meccanismi cosi’ che uno comanda dal Tabernacolo, quando va a governare comanda dal Tabernacolo e poi ci siamo dentro tutti. Noi quindi dobbiamo andare a dire agli elettori, in contropelo ma dovremo farlo, che vogliamo una legge sui partiti, una democrazia rappresentativa riformata, ma che si deve stare nel solco della nostra Costituzione’.