Difesa suolo, si cerca la quadra su fondi Ue e deroga patto stabilità

Il governo si riserva "di adottare tutte le misure necessarie per far fronte alle emergenze". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianpaolo D’Andrea intervenendo alla Camera per l’informativa del governo sul maltempo. Un’informativa a cui è seguito un vertice a Palazzo Chigi che nelle prossime ore dovrà fornire risposte sulla possibilità di attivare fondi Ue e sulla questione della deroga al patto di stabilità per i comuni più esposti al rischio di dissesto idrogeologico Un vertice a cui ha partecipato anche il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi che ha definito la situazione ‘disperante’ e che ha chiesto una legge speciale sul modello di quella varata dopo il sisma dell’Emilia Romagna.

Sul fronte delle azioni di prevenzione – ha anticipato il sottosegretario – si pensa a "un provvedimento legislativo anche di lungo percorso, che ci consenta di avere un preciso itinerario nel corso del quale realizzare una strategia organica al fine di prevenire i danni". Ma il nodo sono le risorse necessarie, quantificate dal ministro dell’Ambiente, per due miliardi di euro per il prossimi 15 anni.

Gli eventi che a partire da sabato 10 novembre, hanno interessato principalmente le regioni Liguria, alta Toscana, Emilia Romagna e, in successiva estensione, il Triveneto, la bassa Toscana, l’Umbria e il Lazio e, in particolare le province di Massa Carrara, Grosseto, Perugina, Terni e Viterbo, "hanno causato rilevanti effetti sul territorio, con vittime e ingenti danni, la cui quantificazione, alla data del presente rapporto, non e’ ancora possibile accertare. Dal punto di vista pluviometrico si sono registrati fenomeni molto significativi che, in alcuni casi, si collocano statisticamente nell’ambito degli eventi assai rari, con tempi di ritorno addirittura plurisecolari" ha sottolineato nell’informativa D’Andrea. Quanto all’allarme Tevere il transito della piena nella giornata di ieri ha interessato anche il tratto urbano di Roma, "tant’e’ che alla stazione idrometrica di Ripetta si e’ registrato un valore pari a 13,20 metri sullo zero idrometrico e valori cosi’ elevati non si erano mai registrati a partire dal 1960". E il peggio – come reso noto ieri dall’Autorita’ di bacino del fiume Tevere – e’ stato scongiurato solo grazie al fatto che non si sono registrate piogge che avrebbero potuto potuto determinare livelli ben piu’ elevati nella citta’ di Roma, classificabili da straordinari a, addirittura, eccezionali.

"In queste settimane – ha proseguito il sottosegretario D’Andrea parlando alla Camera – il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato che e’ in corso di elaborazione la redazione del Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, quello richiesto dall’Europa, che, come sapete, ha chiesto a ciascun Paese di adeguarsi ai cambiamenti climatici, in particolare aggiornando le norme urbanistiche in materia di uso del territorio, con il divieto di procedure di condono edilizio, obbligando gli enti pubblici e i privati alla manutenzione dei boschi e dei corsi d’acqua, prevedendo la concessione in uso a imprese cooperative di giovani di terreni abbandonati situati nelle zone vulnerabili al rischio idrogeologico e al rischio di incendio per la loro valorizzazione e manutenzione, prevedendo l’istituzione di un fondo rotativo presso la Cassa depositi e prestiti finalizzato al credito a basso tasso di interesse alle imprese e ai soggetti privati per la realizzazione di progetti che concorrono all’attuazione del Piano, alimentato con il prelievo dello 0,5 per cento dell’accisa applicata ai carburanti".