Con titolo a tutta prima "Picconata al non profit" Avvenire esprime le proprie critiche all’ultimo intervento del Consiglio di Stato sull’esenzione dell’imposta Imu (ex Ici) agli immobili della Chiesa e al resto del Terzo settore.
La ‘picconata’ al mondo del non profit italiano – non sapremmo come altrimenti definirla – che una sezione del Consiglio di Stato ha fatto arrivare ieri nella forma di un parere al regolamento sull`Imu per gli enti non commerciali predisposto dal governo, è sorprendente e davvero pericolosa", scrive in un editoriale di prima pagina il direttore Marco Tarquinio. "Chi conosce la realtà e il valore del privato sociale e delle onlus non può che considerarla autolesionista dal punto di vista dell`interesse generale della nostra comunità nazionale. Ma – prosegue il direttore del giornale dei vescovi – ha anche un effetto involontario e paradossalmente utile. Ha infatti cominciato a incrinare – e potrebbe persino riuscire nell`incredibilmente dura impresa di far cadere – il muro di menzogne costruito a presidio della ‘verità’ preconfezionata dei ‘privilegi della Chiesa’ dal punto di vista della tassazione sugli immobili: ieri Ici, oggi Imu. Il fatto che un`attività sociale sia senza fini di lucro sembra, infatti, destinato a diventare irrilevante. Se è classificabile come ‘attività economica’ – e quante lo sono! -, bisognerebbe ‘prescindere dallo status giuridico di detta entità e dalle sue modalità di finanziamento’ e sottoporla a tassazione. Perché può far concorrenza a chi fa business . E il business va tutelato", scrive il direttore di ‘Avvenire’. "Non è un`esagerazione. Le osservazioni critiche formulate ieri al parere sul regolamento dell`Imu per il non profit appaiono basate esattamente su questo perno concettuale e, dunque, appaiono in adesione a una linea di lettura oltranzista dell`attuale diritto europeo. Oltranzista e oggettivamente anti-italiana".
Quanto al ricorso dei radicali a Bruxelles, "ora tutti hanno l`occasione di capire che si è sempre trattato di un ricorso contro il mondo che fa solidarietà e che quando fa impresa lo fa in modo differente, per dare servizi alle persone soprattutto alle più piccole e fragili e per contribuire, creando lavoro e ricchezza condivisa, a far crescere un`altra economia. Seria, rispettosa delle regole, libera dalle logiche del guadagno per sé. Vedremo quali saranno le conseguenze di questa offensiva che sta raggiungendo l`acme. Vedremo che cosa farà il governo. E lo vedranno gli italiani. Se si arriverà davvero, come potrebbe essere possibile, a colpire (proprio adesso che ce n`è più bisogno) il Terzo Settore, a ‘spremere’ persino gli ospedali pubblici e gli ostelli per i senza tetto, a far chiudere scuole o musei e a tassare la solidarietà sarà davvero un capolavoro.
Più tasse e più affari per tutti. Evviva. Ma per confondere e distrarre la gente basterà la solita tirata anticlericale?".
