‘L’Italia può uscire da questa crisi, ma deve proseguire sulla strada delle riforme. Il governo farà tutto ciò che serve per mettere in sicurezza il paese. In autunno avremo due appuntamenti importanti: il piano pluriennale di rientro dal debito pubblico che abbiamo già avviato e la seconda fase della spending review per efficientare la spesa pubblica’. Così Vittorio Grilli, ministro dell’Economia, in una intervista apparsa ieri su ‘Repubblica’ dove conferma che ‘per ora l’Italia non ha bisogno di aiuti’. Il ministro coglie l’occasione per annunciare che ‘appena sara’ possibile ridurremo la pressione fiscale su famiglie e imprese’ mentre ribadisce il no alla patrimoniale sollecitata da Pier Luigi Bersani, segretario del Pd: ‘La patrimoniale non appartiene al mio vocabolario. Il governo, con l’Imu e i bolli sulle rendite finanziarie ha già fatto passi importanti per riequilibrare il prelievo’. Paola Severino, ministro della Giustizia, in una intervista al Corriere di ieri, affronta altre due questioni: il disegno di legge sulle intercettazioni fermo alla Camera e quello sulla corruzione approvato, grazie al voto di fiducia, a Montecitorio ma poi arenatosi al Senato. Il guardasigilli sottolinea che ‘la logica di una sana e leale concorrenza viene letteralmente sbaragliata quando una impresa vince un appalto non perchè sia la migliore sul mercato ma solo perchè ha pagato una tangente’. Precisa inoltre Severino: ‘Comprendo che il tema sia delicato, ma si tratta di una riforma, richiesta anche in sede europea, da cui dipende lo sviluppo economico del paese’. Solo con norme certe si possono infatti attrarre investimenti stranieri, oltre che prosciugare il fiume di denaro che finisce in tangenti e corruzione.
Mentre Grilli ostenta sicurezza sulla situazione economica italiana, qualche indiscrezione è ulteriormente trapelata sullo svolgimento del Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Mario Monti avrebbe chiarito che il suo principale obiettivo e’ quello di non ricorrere al fondo salva-Stati in modo da evitare una sorta di commissariamento da parte della Banca centrale europea come è accaduto a Spagna, Portogallo e Grecia. Per ottenere questo risultato, il presidente del Consiglio intende mettere a punto provvedimenti a favore della crescita in modo da combattere la recessione e avviare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel corso del 2013. Tema principale degli investimenti per la crescita dovrebbe essere l’Agenda digitale: la diffusione della banda larga in tutta Italia insieme a norme per l’incentivazione del commercio su internet e per l’alfabetizzazione informatica nelle scuole. Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, avrebbe il compito di mettere a punto un decreto ad hoc. L’altro obiettivo del governo è quello di anticipare la presentazione dell’annuale legge di stabilità rispetto alla scadenza del 15 ottobre.
Nel provvedimento dovrebbero esserci fondi consistenti da destinare a infrastrutture e innovazione tecnologica. Nella prossima riunione del Consiglio dei ministri prevista per il 24 agosto si dovrebbe discutere ancora dei programmi da mettere a punto (i ministri consegneranno a Monti i promemoria sulle cose da fare nel proprio settore come chiesto dal premier) mentre non si prenderebbero decisioni.
Il presidente del Consiglio ha intenzione di attendere l’esito del suo incontro con Angela Merkel, fissato su invito della cancelliera tedesca a Berlino il 29 agosto. In quella occasione, i due premier dovrebbero tornare a discutere del Piano per la crescita deciso nel Consiglio europeo dello scorso 28 e 29 giugno rimasto finora sulla carta.
Altra questione all’attenzione del governo e’ il proseguimento della spending review. Monti dovra’ decidere se dare seguito ai dossier preparati da Piero Giarda, ministro per i Rapporti con il Parlamento, e da Enrico Bondi, commissario nominato con il compito di studiare tagli possibili. Secondo alcune anticipazioni, i dossier si proporrebbero di realizzare risparmi per circa 13 miliardi di euro tagliando fondi a Comuni, Regioni, Province e Universita’. Il governo dovrà esaminare anche il progetto dell’economista Francesco Giavazzi che propone la riduzione degli incentivi alle imprese. Tutte le misure di risparmio che seguiranno al primo decreto sulla spending review approvato dalla Camera prima della pausa estiva servono per non aumentare di un punto l’Iva nel luglio 2013, decisione che avrebbe contraccolpi su consumi e tentativi di riavviare la crescita. Per contribuire a ridimensionare il debito pubblico, il ministro Grilli sta preparando un documento che taglierebbe di 15-20 miliardi le spese pubbliche attraverso la cessione di immobili e di quote di società pubbliche. Il governo sta preparando pure i decreti con le norme sulla golden share per i settori delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia.
