
Sostenere l’internazionalizzazione, sviluppare le infrastrutture e diminuire il carico fiscale su cittadini e imprese. Queste le priorità dell’industria alimentare italiana per uscire dalla crisi e tornare a crescere illustrate dal presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani, nel corso del suo intervento all’assemblea pubblica a Parma. Se l’alimentare sta tenendo meglio di altri settori – ha spiegato Magliani -, è merito dei suoi imprenditori, della loro capacità di innovare e di investire anche nel contesto della più grave crisi economica del dopoguerra. Ma per guardare con rinnovato ottimismo al futuro sono necessari interventi sulla crescita e sul rilancio dei consumi’. Per il presidente di Federalimentare ‘non vanno in tale direzione l’ulteriore aumento dell’Iva, l’introduzione di una food tax dannosa e discriminatoria o l’ipotesi di istituire un deposito cauzionale sugli imballaggi. Ben vengano, invece, un maggiore sostegno all’internazionalizzazione, con la deducibilità dei costi per la promozione dei prodotti italiani all’estero, una nuova normativa di indirizzo tariffario per uscire dalla logica di assistenza e sovvenzione all’autotrasporto e nuove misure per arginare i costi energetici, che pesano sulla produzione alimentare tra il 6 e l’11%’.
Federalimentare richiama, quindi, l’attenzione del Governo su alcune priorita’ dell’industria alimentare affinche’ dalla crisi possano emergere nuove opportunita’ di cambiamento, di innovazione e di sviluppo: sviluppare gli investimenti promozionali all’estero, attraverso la piena deducibilita’ dei costi sostenuti per le attivita’ di promozione e commercializzazione di prodotti italiani all’estero; innalzare il tetto massimo per la defiscalizzazione delle operazioni risultanti da attivita’ di Merger & Acquisition in Italia e all’estero; con riferimento alla ricostituzione dell’ICE, incrementare la quota del Piano Promozionale 2012 destinata al settore alimentare, portandola dal 7% al 12-15%; in materia di autotrasporto, il varo di una nuova normativa di indirizzo tariffario, flessibile e di reciproca soddisfazione; rafforzare lo schema di riciclo e recupero degli imballaggi; con riferimento all’applicazione del Regolamento UE sui claims, un coordinamento con l’Antitrust al fine di non ingenerare incertezza applicativa nelle imprese alimentari.