"Nell’inchiesta sugli affari illeciti di Valter Lavitola entra ufficialmente Silvio Berlusconi – scrive il CORRIERE DELLA SERA -. L’ex capo del governo è indagato dai magistrati di Bari insieme al faccendiere, entrambi sono accusati di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire sulle feste che si svolgevano nelle residenze presidenziali". Fa eco LA REPUBBLICA: "Silvio Berlusconi compro’ il silenzio del suo lenone Giampaolo Tarantini per 850 mila euro. E ora è chiamato a risponderne. Silvio Berlusconi è stato iscritto al registro degli indagati della Procura di Bari ‘per avere, in concorso con Lavitola Valter, nato a Salerno il 16/6/1966, indotto Giampaolo Tarantini’ a mentire, ‘o comunque a non rendere dichiarazioni’ ai pubblici ministeri di Bari che procedevano nell´inchiesta sul giro di escort dell´imprenditore barese che allietava le notti di palazzo Grazioli e Villa Certosa. La formalizzazione dell´accusa nei confronti dell´ex presidente del Consiglio di un reato ‘punito con la reclusione da 2 a 6 anni’, ha la firma del procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago, il magistrato che, non piu’ tardi dell´autunno scorso, proprio per questo reato, si era visto "imporre" dal gip Sergio Di Paola una richiesta di custodia cautelare nei confronti dell´allora latitante Valter Lavitola. Richiesta che il procuratore aveva inizialmente ritenuto ‘priva di presupposti tecnico-giuridici’.
Per il CORRIERE "adesso l’intera vicenda potrebbe avere esiti inattesi. Perche’ ieri, di fronte al giudice, Lavitola ha affermato di voler rispondere alle domande degli inquirenti, ha tenuto un atteggiamento che potrebbe addirittura preludere a una futura collaborazione (à). Nei prossimi giorni i capi delle procure Antonio Laudati e Giuseppe Pignatone decideranno insieme come procedere, ma e’ probabile che lo facciano dopo aver interrogato Lavitola per sapere che cosa ha da dire sulla vicenda. Ieri, durante le cinque ore trascorse davanti al giudice di Napoli che ne ha ordinato l’arresto per corruzione internazionale e bancarotta, il faccendiere ha parlato di tutte le circostanze che gli vengono contestate. E ha consegnato una serie di documenti sugli affari chiusi a Panama e in Brasile, ma anche sui finanziamenti ottenuti in Italia. Carte che dovranno essere esaminate anche per ‘testare’ la sua volonta’ di collaborare o quantomeno di non cercare di depistare le indagini in corso".
Sempre ieri – riferisce LA STAMPA – "la Guardia di finanza e’ andata a Palazzo Chigi per sequestrare preventivamente la rata di contributi pubblici per l’editoria del 2010 versati all’Avanti!: 2.530.640 euro. In un comunicato stampa la Presidenza del consiglio sottolinea che ‘l’iniziativa della Procura di Napoli s’inserisce nel quadro della collaborazione da mesi instauratasi tra la Presidenza del Consiglio e gli organi inquirenti volta a evitare la dispersione di risorse pubbliche in danno dei cittadini e delle imprese editoriali in regola’. Si tratta, dunque, di un sequestro preventivo, avendo l’ International Press’ ottenuto dal 1997 al 2009, oltre 23 milioni di euro di contributi per l’Avanti! Li ha ottenuti, per l’accusa, ‘fraudolentemente’, attraverso false fatturazioni e dichiarazioni di vendita del quotidiano. Questo filone di indagine vede coinvolto anche il senatore del Pdl Sergio De Gregorio per il quale si aspetta che il Senato decida sull’autorizzazione agli arresti domiciliari".
