
I giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano hanno prosciolto per intervenuta prescrizione 5 manager della Saipem (Gruppo Eni), all’epoca dei fatti Snamprogetti, accusati di corruzione internazionale in relazione a presunte tangenti pagate a politici niferiani fino al 2004.
La prescrizione è stata dichiarata dopo che gli stessi giudici avevano rigettato "perchè infondata in quanto irrilevante" la questione di inconstituzionalità della legge ex Cirielli relativa ai termini di prescrizione. I giudici hanno detto no, pur definendo ammissibile la questione posta dal pm Fabio De Pasquale, perchè nel caso fossero stati i8nviati gli atti alla Corte Costituzionale e questa avesse accolto l’eccezione, si sarebbe trattato di applicare una norma più sfavorevole all’imputato. La norma più sfavorevole all’imputato non può essere retroattiva. Il proceso per le presunte mazzette nigeriane proseguirà il 12 giugno prossimo perchè resta imputata la Saipem in relazione alla responsabilità oggettiva.
L’eccezione di incostituzionalità della legge ex Cirielli era stata presentata dal pm a metà febbraio quando era ancora in corso il processo a Silvio Berlusconi per il caso Mills, dove lo stesso magistrato rappresentava l’accusa. In quel momento la richiesta del pm De Pasquale era apparsa a tutti come l’estremo tentativo di evitare che andasse in scadenza il fatto-reato contestato all’ex presidente del Consiglio. Nel processo per il caso Mills però l’eccezione di incostituzionalità della norma ex Cirielli non veniva poi riproposta formalmente.