Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1995, mentre era in viaggio per una delicata missione di lavoro verso La Spezia, veniva stroncato da un malore improvviso il Capitano di fregata Natale De Grazia. L’Ufficiale delle Capitanerie di porto era l’investigatore di punta del pool coordinato dalla Procura presso la Pretura di Reggio Calabria che partendo da un esposto presentato da Legambiente, stava indagando su traffici internazionali di rifiuti, anche radioattivi, affondati, insieme alle navi che li trasportavano, nel Mediteranno, anche al largo delle coste calabresi.
Una morte sospetta, come denunciarono da subito i magistrati impegnati in quell’inchiesta. Solo 18 anni dopo, grazie a una superperizia decisa dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illegale dei rifiuti, la morte di De Grazia, archiviata come “arresto cardio-circolatorio”, è stata attribuita a una “causa tossica”. Insomma, un possibile avvelenamento.
Per non dimenticare. Le iniziative in programma
La morte di De Grazia fu un colpo durissimo alle indagini, ormai vicine a una svolta. E da allora non abbiamo mai smesso di chiedere “verità e giustizia”.
Come stiamo facendo in questi giorni, alla vigilia del trentesimo anniversario della sua morte. Una vera e propria carovana della memoria e dell’impegno nei territori interessati dalle complesse vicende oggetto delle indagini. Partita con la prima iniziativa pubblica organizzata da Legambiente Calabria e dal circolo di Ricadi (Vibo Valentia) il 3 dicembre, proseguirà il 4 a Massa, grazie all’impegno dei circoli di Massa Montignoso e Carrara, insieme all’associazione “Alberto Benetti”, il 10 dicembre a Policoro, con il circolo locale e Legambiente Basilicata, per concludersi il 12 e 13 dicembre con le iniziative organizzate dal circolo di Legambiente di Reggio Calabria, in collaborazione con l’amministrazione comunale, e il 12 pomeriggio da Legambiente Liguria e dal circolo di La Spezia.
Ogni tappa servirà a ricordare una persona straordinaria, innamorata del mare e del suo lavoro.
Ma soprattutto a chiedere che le istituzioni, dal Parlamento, al governo fino alla Commissione europea s’impegnino concretamente perché su quei traffici illegali e sugli affondamenti sospetti di navi nel Mare nostrum si arrivi finalmente alla verità. Come era convinto di riuscire a farlo il Capitano Natale De Grazia.
Enrico Fontana
