Sembra un velocista in pista, Cateno De Luca. Le scarpe allacciate ai pedali, non può permettersi di stare fermo, se non esercitando la pericolosa arte del surplace. Se no cade rovinosamente. E’ costretto a pedalare sempre, fino alla fine della corsa, senza alternative. Può solo giocare sul tempo, prendendo d’infilata i suoi avversari, continuando a incalzarli sul risanamento: della politica, del territorio. Se si rallenta vincono loro, e invece di esser lui a cambiare tutto è la cronaca a cambiare lui. Perché la realtà è l’incognita più grande. La realtà “non ha la sua fantasia”.

Prendiamo la cura dell’ambiente, del territorio, degli spazi. Dal Cimitero di Messina un’ultima conferma: la cattiva raccolta dei rifiuti, il degrado all’interno del Gran Camposanto – disagio segnalato più volte all’Amministrazione comunale – ha causato questa mattina, la caduta di una signora come documentano le foto. Che tristezza, che rabbia. Quelli che comandano il Comune ci hanno abituato a emergenze che durano anche mesi, e che hanno di solito infauste conclusioni. Cambiano i proprietari di Palazzo Zanca, i risultati restano mediocri.

Non è il pudore che esiste in ognuno di noi nei confronti del male: si dice “non vedente” di un cieco, quasi fosse una forma di riguardo. Inutile elencarli tutti. I grandi padri della Patria di Messina scivolano via, anche con mesi di ritardo, e non per un riguardo al possibile dolore della comunità, o perché c’è qualche congiunto da avvertire con garbo, ma solo per dar modo alla lotta per la successione di organizzarsi. C’è un territorio da spartirsi, ci sono i servizi da assegnare, gli amici degli amici da sistemare. Case, loculi, fogne, palazzine, rete idrica, raccolta dei rifiuti, ecc… Ho sempre sperato che la mia città fosse meglio amministrata di tante altre: ma non ho avuto risposte positive, semmai querele e astio…

Loro comandano e noi cittadini ubbidiamo: come se mentire a noi stessi ci aiuta a vivere meglio e ad avere successo. Non a caso nelle tavolate troviamo sempre gli stessi invitati, comunicatori compresi. Che siano una garanzia per il Sistema? Il problema è che ognuno di noi è più bravo a mentire a se stesso e agli altri, di quanto lo sia capire se gli altri mentono o lo stanno imbrogliando. Nel caso dello stato del Cimitero mi pare di capire che qualcuno, più di uno, ha fatto fessi sindaco e assessore al ramo. E a cascata noi, visto che con le tasse li paghiamo profumatamente. Il cimitero è un pozzo senza fondo (tutti dovremo morire!) e chi ci mette le mani diventa super ricco.

L’edilizia è in crisi, ma gli addetti alle Confraternite – Associazione di fedeli laici, riconosciuta dall’autorità ecclesiastica, costituita e organizzata per l’esercizio di opere di pietà e di carità – (tanto per buttarla lì, non me ne vogliano i padri della patria…), a quanto sembra, no. Incassano. Come dice il tenente Colombo, quello del giallo televisivo, “C’è qualcosa che non quadra in questa faccenda”. Dove ci sono di mezzo delle licenze – costruzioni, tumulazione – spuntano di regola gli abusi. Quando la burocrazia ha il potere di decidere, molti sono costretti a pagare anche per ottenere ciò che la legge gli consente o gli garantisce. Può capitare. Ma niente di nuovo sotto la terra!
Nei libri sacri sta scritto: “Un giorno parleranno le pietre“, ma è augurabile che il prodigio si verifichi il più tardi possibile, perché ne hanno da raccontare di ogni colore. Ripeto: spero di sbagliarmi su uomini e cose, ma purtroppo non vedo santi, e del resto abbiamo studiato al catechismo che sbagliavano pure loro. Ma a dar retta a Cateno De Luca, ci sono le elezioni che incalzano, e nella furibonda battaglia che si annuncia ci sarà il fatale scambio di accuse: nel confronto tra peccatori è difficile trovare la misura per distinguere tra chi ha fatto qualche errore, e chi ha praticato lo scasso e la rapina come filosofia dell’esistenza. E questa Messina che è ridotta a un colabrodo, lascia ormai passare tutto: persino una caduta di una signora mentre portava i fiori ai propri cari. Coprirsi la bocca è il gesto tipico di chi, inconsciamente, usa un bavaglio per evitare di dire il vero. E, in lontananza, se sente la sirena di un’ambulanza. Aiutateci a venirne fuori con dignità!
Dite che abbiamo fatto bene a raccontare questa storia? Vi ringrazio. Dite che abbiamo fatto male? Mi sta bene lo stesso. Per quanto mi riguarda l’importante era informare i cittadini.
