Torino – Il suicidio avvenuto nella notte alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino – il 72° in Italia dall’inizio dell’anno – è l’ennesima tragedia frutto dell’incuria nei confronti di un sistema carcerario ormai infernale.
Sezioni sovraccariche, zero presidio psicologico nelle ore più delicate, turni notturni con un solo agente per piano, personale sottratto alla sorveglianza perché impegnato in scorte e dimostrazioni.
In questo quadro è inconcepibile la linea del Governo che continua a parlare di nuovi reati, nuovi mezzi, nuove strutture. Non si costruisce un sistema più sicuro a suon di proclami: si parta dalle persone, da chi vive e lavora negli istituti, dalle condizioni materiali che oggi non sono più sostenibili.
A peggiorare il contesto arriva anche la recente circolare ministeriale che rende più complicato l’ingresso delle attività culturali in carcere. Invece di facilitare ciò che mantiene un minimo di equilibrio umano, si preferisce irrigidire, dimenticando che il mandato costituzionale prevede che il carcere abbia funzione di riabilitazione e rieducazione. Con un pugno duro sempre più aberrante si toglie aria a ciò che tiene vive le persone. E quando non c’è più aria, qualcuno soffoca.
Chiediamo al Governo un cambio di direzione netto e immediato:
– assumere personale sufficiente e formarlo adeguatamente;
– garantire supporto sanitario e psicologico continuativo;
– rimuovere gli ostacoli burocratici alle attività culturali e trattamentali;
– dare la priorità di investimento alla messa in sicurezza delle strutture esistenti.
Morire per disperazione nelle mani dello Stato non può diventare la normalità.
Gruppo consiliare Alleanza Verdi Sinistra Piemonte
