Pone una domanda ‘scomoda’ alla portavoce della Commissione Ue e perde la collaborazione

«Se la Russia dovrà pagare per la ricostruzione dell’Ucraina, Israele dovrà fare lo stesso per Gaza?». Lunedì 13 ottobre 2025. Il giornalista collaboratore dell’agenzia Nova Gabriele Nunziati è a Bruxelles a fare il suo lavoro: seguire uno dei punti stampa delle istituzioni dell’Unione e porre domande. Ma questa domanda in particolare, rivolta alla portavoce della Commissione Paula Pinho, si rivelerà diversa dalle altre.

raccontare l’accaduto è Fanpage, il 4 novembre. Pinho risponde a Nunziati che la «domanda è interessante», ma «non vorrei commentare in questo momento». Il video dello scambio viene ripreso da diverse pagine social, suscitando commenti e reazioni polemiche. Si solleva un polverone. Diversi utenti sottolineano l’ambiguità dell’Unione europea nel trattare i due conflitti.

«È una giornata particolarmente importante – ricorda ancora il giornale online diretto da Francesco Cancellato – sono appena stati liberati i venti ostaggi rimasti nelle mani di Hamas e nelle ore successive verranno rilasciati tutti i detenuti palestinesi previsti dall’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Gaza portato avanti da Donald Trump. In serata arriverà la prima firma al piano statunitense al vertice di Sharm el-Sheikh, in Egitto. In quelle ore sono in molti a interrogarsi sul futuro di Gaza».

Questo il contesto nel quale arriva la domanda alla portavoce. Seguono giorni di colloqui «dai toni abbastanza tesi» tra i vertici dell’agenzia di stampa e il giornalista, scrive Fanpage citando lo stesso Nunziati, che al giornale dichiara: «Dopo la mia domanda, ho ricevuto delle telefonate da parte dei miei superiori. I toni erano abbastanza tesi. Poi è arrivata la lettera di interruzione del rapporto di collaborazione».

La lettera sarebbe stata inviata il 27 ottobre. All’interno non risulterebbero citati i motivi. Nella replica inviata a Fanpage, l’agenzia Nova ribatte che «quanto riferito nel vostro articolo risponde solo parzialmente al vero», che la domanda posta da Nunziati era «tecnicamente sbagliata», «assolutamente fuori luogo e di natura erronea» e che «il video relativo alla sua domanda è stato ripreso e rilanciato da canali Telegram nazionalisti russi e dai media legati all’Islam politico in funzione anti-europea, creando imbarazzo all’agenzia». Confermando, in sostanza, l’accaduto, l’agenzia conclude che «è evidente che il rapporto di fiducia con il collaboratore, in questo contesto, sia venuto a cessare».

Per la Fnsi, che esprime vicinanza a Nunziati, «non è accettabile che una domanda, per quanto scomoda, possa costare il posto di lavoro». Il sindacato è pronto a sostenere il collega in ogni decisione che deciderà di intraprendere a propria tutela. (mf)

Collaboratore allontanato da Agenzia Nova per domanda scomoda, Stampa Romana: «Episodio gravissimo»
Allontanato dalla testata per cui si lavora per aver fatto una domanda scomoda durante una conferenza stampa. È quello che è accaduto a Gabriele Nunziati collaboratore dell’Agenzia Nova da Bruxelles. La colpa del collega è stata chiedere alla portavoce della Commissione dell’UE Paola Pinho se ritenesse che anche Israele a Gaza, come la Russia in Ucraina, dovesse farsi carico della ricostruzione. Pinho ha risposto con un imbarazzato no comment, rimbalzato sui social. Imbarazzo condiviso dall’editore di Nova Fabio Squillante, che ha interrotto il rapporto di collaborazione con Nunziati, cui va tutta la solidarietà di Stampa Romana. È un episodio gravissimo di lesione dell’autonomia professionale, che evidenzia ancora una volta la necessità di maggiori garanzie contrattuali per i collaboratori, i più esposti a pressioni e ingerenze.
La segreteria dell’Asr

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