LA CULTURA CHE HA ARMATO LA MANO ALL’ASSASSINO DI KIRK

“Per fermare il prossimo sparatore – scrive Liebowitz direttore di Tablet americano– dobbiamo prima capire da dove è venuto questo. E per circa 24 ore ci sono state offerte soltanto montagne di sciocchezze su questa domanda singolarmente cruciale”. Era una tragedia annunciata. Non è accaduta per caso. Se è vero il sondaggio de la Foundation for Individual Rights and Expression sugli studenti universitari: su 68.000 studenti in 257 università del paese; uno su tre ha detto che era accettabile usare la violenza in risposta a discorsi offensivi. Dunque, siamo davanti a una deriva criminale alquanto preoccupante. Certo è una storia complessa, intricata e contiene molteplici aspetti. Tuttavia, i problemi bisogna guardarli alla radice.

E Liebowitz, parte da lontano, addirittura inizia dal forte calo di nascite negli ultimi decenni negli Usa. Ma cosa c’entra con l’uccisione di Kirk? Seguiamo il ragionamento del giornalista americano. Come siamo diventati una società senza sesso che non si riproduce? La risposta è semplice: per progetto. “Da almeno trent’anni, siamo stati sottoposti a una campagna accuratamente orchestrata contro l’incarnazione, cioè l’idea che le realtà biologiche contino e che abbiano qualcosa di profondo da dire su chi siamo. Ci è stato detto che, sebbene ogni cellula del corpo umano abbia cromosomi sessualmente specifici, il genere è una costruzione sociale che si può cambiare a piacimento”, e che i maschi biologici dovrebbero ora poter competere negli sport femminili o scegliere di essere incarcerati nelle prigioni femminili. Coloro che obiettavano contro questa follia sono stati silenziati, o, se sfortunati abbastanza da essere britannici, arrestati. Intere generazioni di bambini sono cresciute imparando che era giusto e buono negare ovvie realtà biologiche”.

Tutto questo non è accaduto per caso, ma è stata una psicosi collettiva orchestrata dalla sinistra a cominciare dall’ex vicepresidente Kamala Harris, che plaudeva alle operazioni di cambio di sesso finanziate dal governo per i detenuti – oltre a media che hanno inquadrato la questione come una crociata per i diritti civili, fondazioni che hanno versato milioni in ong attiviste e società che si sono affrettate a far rispettare il nuovo anormale. E questa psicosi collettiva ci ha lasciato non pochi individui come, per esempio, Robin Westman, un giovane transgender che alla fine ha impugnato un fucile e ha massacrato due bambini in una scuola cattolica a Minneapolis, o Audrey Hale, una femmina biologica in transizione verso il maschile che ha massacrato tre bambini in una scuola cristiana a Nashville. E la lista delle iniquità, purtroppo, continua. E quando selvaggi come Decarlos Brown Jr., con 14 condanne precedenti per reati violenti, sono stati rilasciati, era solo questione di tempo prima che tirassero fuori un coltello e massacrassero Iryna Zarutska, una giovane rifugiata ucraina, su un treno a Charlotte, North Carolina. Chiaramente il direttore di Tablet non colpevolizza nessun membro progressista del Congresso, né capo sindacale, né docente assistente di Antropologia ha mai detto a qualcuno di andare a sparare a Charlie Kirk o Donald Trump o chiunque altro.

“Ma il punto è che non dovevano dire la parte segreta ad alta voce. Tutto quel che dovevano fare era costruire una società fitta di giovani uomini e donne che aveva subito il lavaggio del cervello e che odiano sé stessi, odiano i corpi in cui sono nati, odiano la propria nazione e la propria fede e le proprie famiglie, e che prendono ordini da un’infrastruttura politica dall’alto che dice loro cosa pensare e quando”. E’ esattamente il tipo di ambiente di cultura che genera facilmente gente pronta a sparare. Questa è la cattiva notizia. Ma ecco quella buona: c’è molto che possiamo e dobbiamo fare per assicurarci che non ci sarà un altro sparatore. “La ‘libertà accademica’, per scegliere un ovvio angolo del nostro degrado collettivo, non significa che si possano indottrinare i bambini e insegnare ogni sorta di insania vile mentre si insiste per il finanziamento pubblico”. Ogni stato dell’Unione, a ogni livello scolastico, ha governi locali che approvano i curricula proprio per assicurarsi che qualche fanatico non sequestri i cuori e le menti dei giovani. Lasciamo parlare Leibowitz: “Possiamo e dobbiamo negare a qualsiasi istituzione accademica impegnata in follie bigotte anche un solo centesimo di fondi pubblici, e punire vigorosamente ogni fallimento nel proteggere gli studenti dalle conseguenze del rifiuto di sottomettersi al pensiero di gruppo. Gli americani che apertamente chiamano alla sovversione del governo legittimamente costituito degli Stati Uniti si stanno rendendo colpevoli di sedizione. Il loro posto è in prigione. Le persone che hanno legami aperti con gruppi terroristi designati rappresentano una grave minaccia per la nostra sicurezza nazionale e possono e devono essere rimosse dall’America senza indugio.

I medici che eseguono esperimenti medici raccapriccianti su bambini sotto il pretesto di “cura di affermazione del genere” o “credere alle fate” o qualsiasi altra ideologia febbrile dovrebbero essere incarcerati e perseguiti per abuso di minori. Gli amministratori dei loro sistemi sanitari che permettono che queste atrocità avvengano dovrebbero essere arrestati e perseguiti anch’essi. Gli attivisti cosiddetti progressisti che prendono soldi da Neville Roy Singham, un autoproclamato comunista con legami al Partito comunista cinese che gestisce la sua operazione da Pechino, dovrebbero essere perseguiti per essere parte di una cospirazione sediziosa per disturbare la pace interna degli Stati Uniti negli interessi di una nazione straniera ostile.
Nessuna di queste misure è estrema e sono tutte perfettamente legali. Tenere fiaccole commemorative o town hall su Zoom non fermerà il prossimo sparatore. Per farlo, dobbiamo liberare la nostra repubblica dai disastrosi propositi. E questo non è un progetto per un solo candidato, o per un solo partito politico: è un progetto di riconquista della civiltà, e richiama tutti noi a capire prima cosa è successo all’America e poi a lavorare insieme per cambiarla. Allora, e solo allora, daremo a Charlie Kirk giustizia e all’America un vero punto di svolta”. (Kirk e l’illusione del folle, 15.9.25, Il Foglio Internazionale)

a cura di Domenico Bonvegna