Affitti studenti. Come la politica non ha risolto e non vuole risolvere

Riparte l’anno scolastico  e ci ritroviamo con gli stessi problemi di alloggio universitario dell’anno scorso che, non  essendo stati affrontati, sono quindi più gravi. Aspettiamoci fra qualche giorno nuove installazioni di tende davanti ai rettorati (con studenti che colgono l’occasione anche per chiedere la pace nel mondo e le loro soluzioni delle guerre più alla moda), interviste dei media, dichiarazioni al vetriolo dei politici che dicono di essere all’opposizione e impegni “da marinai” di quelli che sono al governo.

Eppure il problema sarebbe tecnicamente semplice. Politicamente, però, c’è da fare scelte e inimicarsi qualcuno di quelli che contano perché hanno soldi e/o potere, e quindi tutto rimane immobile.

A livello nazionale basterebbero un po’ di incentivi per chi decide di affittare a studenti. Esborsi che, mentre sembra che arriveranno per coloro che non hanno pagato le imposte quando avrebbero dovuto farlo, per gli affitti degli studenti universitari, sembra che non ci siano.

Ma il livello nazionale vale solo fino ad un certo punto. Chi conta veramente è il livello amministrativo locale. Le diverse proprietà locali e demaniali che vengono smantellate (si pensi alle tante caserme che prima erano nei centri città) non diventano mai “case dello studente” ma, al massimo usano la parola “student” per dare idea che sono sbarazzini, ma i prezzi sono come alberghi di lusso. Chi smantella le proprietà pubbliche magari inserisce una qualche clausola che dice che almeno il tot% deve essere  dedicato a quelle che loro chiamano abitazioni sociali, ma se l’acquirente paga un po’ di più, ecco che la percentuale “sociale” sparisce. Chissà se agli amministratori locali interessano ancora gli studenti e lo studio, oltre a fare soldi per mantenere i contenitori prestigiosi di un’epoca che fu.

Poi contano anche gli istituti universitari che, oltre a forme di pressione verso le pubbliche istituzioni, visto che gli studenti sono sempre meno per la cosiddetta crisi demografica, hanno spesso immobili a disposizione che potrebbero ben essere trasformati in “case dello studente”. Non vediamo queste “case”.

Problemi e soluzioni che ci sono da anni, ma che rimangono lì. E’ l’Italia, bellezza!!

 

Vincenzo  Donvito Maxia – presidente Aduc