Pesaro, concerto al ROF: una richiesta di chiarezza al tenore Sergey Romanovsky

Il prossimo 21 agosto, il tenore russo Sergey Romanovsky si esibirà in recital al Rossini Opera Festival di Pesaro, alle ore 15:30. L’evento è atteso con entusiasmo dal pubblico, attratto dal talento dell’interprete, noto per il suo repertorio rossiniano e per le sue collaborazioni con le più prestigiose istituzioni musicali internazionali.

In questa cornice di arte e di incontro tra culture, emergono alcune questioni etiche e la necessità di una spiegazione ufficiale. In una intervista del 2021 pubblicata dalla rivista Connessi all’Opera, Romanovsky dichiarava di trascorrere il tempo libero nella sua dacia in Crimea — territorio ucraino annesso militarmente dalla Federazione Russa nel 2014 e tuttora oggetto di una grave crisi geopolitica.

“Possedere una proprietà in Crimea oggi potrebbe non essere un atto neutro. Potrebbe significare, consapevolmente o meno, convivere con un contesto segnato da violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali,” osserva Roberto Malini, difensore dei diritti umani e co-presidente di EveryOne Group. “Naturalmente non si tratta di formulare accuse, ma di sottolineare che — per chi vive nella libertà dell’arte — è importante chiarire il senso di scelte che, in certi contesti, acquisiscono un valore simbolico”.

La domanda che si pone non è politica, ma culturale ed etica. In assenza di chiarimenti, il silenzio rischia di apparire come una forma implicita di accettazione dello status quo, in un momento storico in cui migliaia di persone in Ucraina soffrono le conseguenze dell’invasione e dell’occupazione militare.

“Non chiediamo a Romanovsky un giudizio ideologico, ma semplicemente un gesto di trasparenza. Come artista, come interprete di opere che parlano all’anima e alla coscienza, ci auguriamo che voglia offrire una parola pubblica su questo aspetto personale della sua vita,” conclude Malini. “Se davvero crede nella musica come linguaggio universale e nella dignità dell’uomo, questa potrebbe essere l’occasione per farlo”.

Nel nome della cultura, del rispetto e della responsabilità civile, invitiamo Sergey Romanovsky a cogliere l’occasione del suo concerto a Pesaro per esprimere la propria posizione, con la libertà e la sensibilità che ogni grande artista porta con sé.

Nella foto Sergey Romanovsky