Alcune settimane fa si è concluso il processo per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. L’ultimo imputato è stato condannato dopo 45 anni, e ci è sembrata un’eternità di tempo (1).
Ma non avevamo ancora fatto i conti con un altro processo, quello della strage di Brescia, anno 1974, 51 anni fa. Nuovo record? Macchè! Il processo non è ancora terminato ed oggi c’è una novità: il trasferimento del presidente della Corte d’Assise (2), che è andato al settore civile del medesimo tribunale. Il processo dicono fosse prossimo a concludersi, ma questo trasferimento è probabile che comporterà che tutto ricominci da capo. Sì, da capo!! Credo che difficilmente saremo (almeno la stessa persona che scrive ora) a lamentarci tra una cinquantina d’anni, per cui facciamo un lamento omnicomprensivo, quanto disperato.
Sappiamo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha molte cosiddette gatte politiche da pelare in questo periodo (Libia, personale: a Firenze, per esempio, i giudici di pace invece di essere 62 sono 10 – 3), ma pensierino e decisione eccezionale alla vicenda di Brescia non guasterebbero in questo momento. Anche solo per rifarsi un po’ di immagine.
Non sappiamo cosa suggerirgli, noi siamo solo utenti del servizio di cui lui è responsabile esecutivo. Ci rimettiamo a sua esperienza e disponibilità. Però, per favore, non ci faccia un bla bla. Servono numeri, date, scadenze. Vorremmo evitare, come accadde il 14 luglio 1789, che oggi si festeggia come ricorrenza che da Parigi era nata una nuova Europa… vorremmo evitare, non tanto una presa della Bastiglia, ma che le persone scappino se finiscono in gattabuia (quando nella gattabuia non ci muoiono perché le strutture carcerarie fanno schifo) e che si alimenti una sorta di giustizia fai da te.
Abbiamo bisogno di fiducia. Grazie
1 – https://www.aduc.it/articolo/giustizia+lenta+45+anni+mettere+parola+fine_39465.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
