Emergenza caldo: Save the Children, oggi oltre 1 milione e 200mila minori in Italia saranno esposti a temperature torride. Poco più del 18% ha meno di 4 anni

L’Organizzazione chiede agli amministratori locali e al governo di attuare strategie e politiche mirate volte a limitare l’innalzamento delle temperature e gli effetti estremi della crisi climatica sui più piccoli.

L’Italia, così come gran parte dell’Europa, attualmente è investita da ondate di calore estremo che hanno conseguenze pericolose sul benessere di tutta la popolazione, in particolare di bambine, bambini e adolescenti. Nella sola giornata di oggi, il Ministero della Salute ha classificato come bollino rosso[1], 18 città italiane che registreranno temperature massime elevate (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona, Viterbo) che mettono a rischio oltre 1 milione e 200mila minori[2]. Il 18,2% di loro – pari a quasi 220.738 – ha meno di 4 anni, fascia d’età particolarmente vulnerabile ai problemi di salute che le alte temperature possono causare.

È questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, che sottolinea che, mentre alcune aree del Paese affrontano temperature torride, altre sono colpite da piogge intense che causano allagamenti e smottamenti, aggravando ulteriormente la situazione.

I bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono in famiglie in condizioni di fragilità economica, o abitano in ambienti troppo piccoli, sovraffollati o non salubri, soffrono conseguenze più acute della crisi climatica rispetto ai loro coetanei. In Italia, infatti, il tasso di sovraffollamento delle abitazioni nella fascia 0-17 anni è molto elevato: quasi 2 bambini su 5 (il 37,5% dei minorenni nel 2024) rispetto a una media europea del 25,6%[3]. Nel 2024, l’8,7% delle famiglie italiane viveva in abitazioni con problemi di approvvigionamento idrico circa 2,3 milioni di famiglie, la maggior parte delle quali (1,6milioni) nel Mezzogiorno[4].

Il caldo estremo incide anche sulla salute mentale e fisica dei bambini, compromettendo apprendimento, gioco e qualità del sonno.

Come sottolinea Save the Children, la crisi climatica è anche e soprattutto una crisi dei diritti dell’infanzia e mette particolarmente a rischio circa 1 miliardo di bambini – quasi metà della popolazione di minori a livello globale – che vivono in Paesi ad alto rischio di impatto degli effetti della crisi climatica[5], con maggiori conseguenze per i minori già colpiti da disuguaglianze.

Una ricerca[6]  di Save the Children condotta con la Vrije Universiteit Brussel, ha evidenziato che i bambini di oggi affronteranno, in media, sette volte più ondate di calore, il doppio degli incendi boschivi e il triplo delle perdite di raccolti rispetto ai loro nonni.

Sulla base degli impegni politici presi a livello globale al 2024, la ricerca stima che si arriverà ad un aumento di 2,7 °C delle temperature globali entro il 2100. Ciò significa che, a meno che il mondo non riesca ad attuare un’azione climatica significativamente più ambiziosa nessuna regione sarà esente dall’impatto crescente di ondate di calore senza precedenti. Questo dipinge un futuro in cui i bambini di tutto il mondo dovranno affrontare necessariamente le sfide dell’adattamento alle ondate di calore.

Se si riuscisse invece a limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C entro il 2100, circa 37,7 milioni di bambini nati nel 2020 potrebbero essere risparmiati da un’esposizione alle ondate di calore senza precedenti nel corso della loro vita, rispetto alla traiettoria di riscaldamento attuale, con conseguenti impatti positivi anche in termini di riduzione dell’esposizione dei minori ad altri fenomeni climatici estremi.

Save the Children invita pertanto i governi nazionali a mettere in atto misure che consentano di  limitare l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale, per ridurre gli effetti deleteri della crisi climatica sui minori, e strategie che aiutino le comunità ad adattarsi, come ad esempio percorsi di educazione climatica nelle scuole o l’attivazione di sistemi di allerta rapida per fenomeni climatici estremi, per salvaguardare il benessere e i diritti dei bambini oggi e delle future generazioni . Per l’Organizzazione, è fondamentale realizzare una transizione ecologica giusta, che comprenda anche azioni contro la povertà multidimensionale, le disuguaglianze e l’ingiustizia climatica e tra generazioni.