Bari: Corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito di influenze e falso

Bari – I finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno esequito nella provincia di Bari a decreti di perquisizione personale e locale nei confronti di 8 persone (di cui 5 incaricati di pubblico servizio, fra i quali il sindaco di un Comune della Provincia di Bari) emessi dalla Procura della Repubblica.

I destinatari del provvedimento sono indagati (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica procedimentale nel contraddittorio con la difesa), in concorso tra loro e a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso, turbata libertà degli incanti e traffico illecito di influenze.

L’odierna operazione trae origine da altra articolata attività di indagine, coordinata da questo Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Bari, che aveva consentito di disvelare, negli scorsi mesi, un collaudato “sistema” corruttivo posto in essere da pubblici ufficiali e imprenditori, finalizzato a condizionare le modalità di scelta del contraente nel quadro di alcune procedure di gara in ambito sanitario.

Gli elementi investigativi (al vaglio oggi del giudice) raccolti nell’ambito del “filone” originario hanno consentito di focalizzare l’attenzione su ulteriori condotte illecite, nell’ambito di appalti banditi da due Comuni della Provincia di Bari, caratterizzate da similari “modus operandi” e a beneficio del medesimo imprenditore.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), dalle investigazioni sarebbe emerso:

– con riferimento alla realizzazione di una scuola primaria modulare in un Comune, il condizionamento dei requisiti di partecipazione previsti nel disciplinare/lettera d’invito, avvenuto attraverso la condivisione di informazioni riservate (caratteristiche tecnicodimensionali delle opere e stima dei costi) in epoca antecedente all’indizione della procedura d’appalto, nonché la simulazione dell’avvenuta predisposizione e verifica a cura dei pp.uu degli elaborati concernenti la fattibilità tecnica e economica del progetto (la documentazione tecnica di fatto sarebbe stata preventivamente concordata con l’impresa aggiudicataria). Inoltre, il RUP avrebbe ricevuto utilità consistenti in una partita di 56 quintali di legna, mentre il supporto al RUP accettato la promessa di una dazione di denaro di 60.000 euro, per compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio (ad esempio, facendo predisporre all’imprenditore gli atti tecnici propedeutici all’avvio della procedura, selezionando una serie di operatori economici da invitare al solo fine di simulare la regolarità della stessa, omettendo di richiedere ed elaborare la documentazione necessaria, nonché di controllare la regolare esecuzione dei lavori e la correttezza delle procedure amministrative necessarie per i pagamenti);

– relativamente a un ulteriore gara concernente la fornitura di un prefabbricato per l’adeguamento di una Scuola primaria da parte di altro ente locale, l’utilizzo di informazioni e dati tecnici caldeggiati dall’impresa vincitrice nella fase precedente all’avvio della procedura. In relazione a questa vicenda è emersa, altresì, la figura di un “mediatore” (indagato per traffico illecito di influenze) il quale, avendo ottenuto informazioni privilegiate relative all’appalto di prossima indizione, avrebbe indebitamente utilizzato la relazione esistente con un Sindaco al fine di condizionare la gara, con la promessa di una utilità pari al 10% dell’offerta economica presentata. In tale contesto si sarebbe, altresì, consumata una ulteriore turbativa concernente l’aggiudicazione dei “servizi tecnici di progettazione” propedeutici all’appalto in esame;

– a fattor comune, sarebbero state accertate condotte falsificatorie e/o omissive, nel quadro di una strategia d’azione coordinata tra gli indagati.

Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante impegno profuso da questa Procura della Repubblica – in sinergia con il Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria della Guardia di finanza di Bari – nel contrasto ai reati commessi dai pubblici ufficiali, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché per affermare la meritocrazia e la sana concorrenza tra le imprese, a vantaggio della qualità dei servizi offerti e delle opere realizzate.