3. Idratazione: la tua priorità n.1
Bevi spesso e non aspettare di avere sete: un bicchiere abbondante ogni mezz’ora è una buona regola. Se sei in zone remote, calcola bene dove potrai ricaricare l’acqua. E se il cammino è lungo, valuta l’uso di sali minerali (ma chiedi prima al medico se hai condizioni particolari).
4. Mangia fresco, mangia leggero
Evita i pasti pesanti. Frutta, insalatone, zuppe fredde, gazpacho: ottimi per dare energia e reintegrare liquidi e sali. Anche una semplice pesca può fare la differenza. Meglio se di stagione e locale.
5. Parti presto. Tipo molto presto.
Il momento migliore per camminare in estate è all’alba. Non solo per il fresco, ma per la luce, la quiete, il senso di inizio.
Negli ultimi anni e in caso di “bolle di calore” la temperatura tende a restare molto alta fino al tramonto del sole (dalle 14 alle 18), condizione particolarmente impegnativa se si cammina su asfalto.
Cammina finché senti che è il momento di fermarti. Non c’è medaglia per chi arriva cotto.
6. Ascolta te stesso, sempre
Ogni cammino è anche un esercizio di ascolto. Se il corpo chiede di rallentare, fermarsi o cambiare programma, va fatto. La libertà del viaggio lento è anche questa: adattarsi, senza dover dimostrare niente a nessuno.
Camminare con il caldo non è proibito, ma richiede consapevolezza. L’equipaggiamento giusto, una buona pianificazione e la voglia di mettersi in ascolto del proprio corpo fanno la differenza tra un’esperienza faticosa e una meravigliosa.
Infine, il suggerimento è che che se si soffre di condizioni mediche particolari, è comunque meglio scegliere di partire in periodi più freschi (primavera o autunno).
Perché più il sole è alto, più deve crescere la saggezza del viandante.