
L’Associazione Luca Coscioni rende pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in merito alle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. I documenti, ottenuti grazie a un accesso civico avviato lo scorso dicembre, costituiscono un primo passo per fare luce sulle condizioni – spesso opache – delle carceri italiane.
A oggi, solo 66 ASL (tra ASL, ATS, ASP, USL, AULSS e APSS) hanno risposto fornendo documentazione, spesso lacunosa. Nella maggior parte dei casi, mancano indicazioni su eventuali direttive regionali o sulle reazioni istituzionali alle criticità segnalate, aggravando un quadro già drammatico e rendendo difficile una valutazione efficace degli interventi messi in atto.
“Nella stragrande maggioranza dei casi – si legge in una nota dell’Associazione – negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce per il sovraffollamento di oltre il 134%.”
Secondo i dati pubblicati dal sito indipendente del giornalista Marco Dalla Stella, al 29 maggio 2025 in Italia si contano 62.722 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti, dei quali 4.488 non disponibili, portando così il tasso di sovraffollamento al 134,29%.
L’Associazione Luca Coscioni continuerà le sue azioni legali per denunciare la negligenza dell’Amministrazione penitenziaria e il mancato rispetto delle raccomandazioni sanitarie da parte del Ministero della Giustizia. Si ricorda inoltre che dal 2024 è attiva la piattaforma FreedomLeaks, che consente di segnalare in modo anonimo e sicuro violazioni del diritto alla salute nelle carceri.
FOCUS: SICILIA
La situazione delle strutture penitenziarie in Sicilia presenta un quadro complesso e, in diversi casi, allarmante. Dall’analisi delle risposte fornite dalle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) nell’ambito delle richieste di accesso agli atti, emergono dati parziali, assenza di documentazione e condizioni igienico-sanitarie spesso insufficienti o appena accettabili.
Accessi agli atti negati o parziali
L’ASP 1 di Agrigento ha comunicato, il 24 dicembre 2024, che la richiesta di accesso è stata inoltrata al Dipartimento Cure Primarie dell’Azienda, senza fornire ulteriori dettagli.
L’ASP 3 di Catania ha invece rigettato formalmente l’istanza, citando l’art. 5, comma 5 del D.lgs 33/2013, secondo cui la diffusione dei documenti potrebbe compromettere la sicurezza pubblica. È stata presentata istanza di riesame, attualmente in attesa di riscontro. Si evidenzia, inoltre, l’assenza di linee guida interne per l’esecuzione delle visite ispettive.
Caltanissetta: sovraffollamento e carenze strutturali
L’unica relazione ricevuta dall’ASP 2 di Caltanissetta riguarda la casa circondariale del capoluogo, dove si segnala un sovraffollamento (221 detenuti per 183 posti disponibili), l’assenza di contenitori isotermici per i pasti e la necessità di risanamento dell’intonaco in alcune aree. I controlli sull’acqua sono risultati conformi. Il giudizio complessivo è “sufficiente”.
Enna: visite regolari, criticità contenute
L’ASP 4 di Enna ha fornito riscontri relativi agli istituti di Enna e Piazza Armerina, visitati nel 2020, 2022 e 2024. Le condizioni risultano complessivamente buone, con l’unica osservazione di muffa localizzata nel tetto delle cucine della casa circondariale di Enna.
Palermo: condizioni “appena accettabili” e necessità di interventi
L’ASP 6 segue gli istituti di Ucciardone, Pagliarelli e Termini Imerese.
All’Ucciardone, sono state riscontrate discontinuità nella pavimentazione della cucina, umidità alle pareti e usura in varie sezioni detentive, con bisogno di interventi nelle aree comuni.
Al Pagliarelli, le ispezioni del 2022-2023 descrivono una struttura con condizioni “appena accettabili”: umidità diffusa, problemi nell’erogazione dell’acqua calda, climatizzazione non funzionante e preparazione dei pasti ancora localizzata nella sezione “Laghi”.
La casa circondariale di Termini Imerese mostra condizioni “accettabili”, ma non prive di problematiche.
Ragusa: igiene sufficiente ma attenzione alla manutenzione
Nel carcere di Ragusa, la situazione igienico-sanitaria è nel complesso positiva, seppur con segnalazioni di screpolature e umidità nei soffitti di celle e bagni. Preoccupano l’accumulo di masserizie inutilizzate nei cortili interni e la gestione dei rifiuti speciali provenienti dall’infermeria.
Trapani: criticità sistemiche e sollecitazioni ignorate
L’ASP 9 di Trapani riferisce una situazione particolarmente critica.
Nel carcere di Favignana, si registrano intonaci scrostati, umidità diffusa, impianti malfunzionanti e celle inagibili. Le precedenti segnalazioni non hanno prodotto alcun riscontro pratico da parte dell’amministrazione.
Analoghe le condizioni nel carcere di Trapani, dove oltre a carenze strutturali e igieniche, si segnala una sezione priva di riscaldamento, servizi igienici con aerazione insufficiente e ambienti non ispezionabili a causa di proteste dei detenuti.
La casa circondariale di Castelvetrano risulta invece in condizioni generalmente buone.