Inizia il processo per macellazione clandestina di cavalli. Animal Equality si costituisce parte civile: La macellazione dei cavalli va vietata

Nei primi mesi del 2025, una vasta inchiesta condotta dai Nas di Perugia ha portato alla luce una presunta organizzazione dietro la macellazione clandestina di cavalli non destinati alla produzione alimentare, in Puglia. Il processo, che vede imputati due commercianti umbri e due macellai pugliesi coinvolti nell’attività di macellazione clandestina di cavalli, è iniziato e Animal Equality si è costituita parte civile.

Insieme ad altre associazioni per la protezione degli animali, l’organizzazione internazionale Animal Equality ha preso parte al processo rappresentata dall’avvocato Glauco Gasperini in occasione della prima udienza tenutasi il 12 giugno presso il Tribunale di Perugia. Agli imputati sono contestati i reati di associazione a delinquere, falso e maltrattamento di animali. Dopo la richiesta di giudizio immediato nei loro confronti, le persone accusate hanno fatto richiesta di patteggiamento con pene variabili tra i 2 anni e 4 mesi e 1 anno e 6 mesi.

Tramite l’avvocato Glauco Gasperini, Animal Equality si è opposta al patteggiamento per uno degli imputati a cui è stata contestata la recidiva nelle violazioni commesse. Di fronte all’intervento di Gasperini, questa richiesta di patteggiamento è stata rigettata. Come spiega Gasperini: “Questo comporta che per uno degli imputati si terrà il processo davanti al Tribunale di Perugia. In altri termini è stato riconosciuto che i maltrattamenti erano troppo gravi per chiudere anticipatamente il processo con una pena non commisurata alla entità delle condotte contestate. In questo modo abbiamo dato giustizia a Cigno, Cisco, Cliver, Whisky, Pallino e ai tanti altri cavalli macellati illegalmente che non possono difendersi da soli”. Per l’imputato in questione il processo inizierà il prossimo anno.

L’investigazione condotta dai Nas di Perugia ha rilevato un sistema di commercio e macellazione di cavalli che in vita erano stati sottoposti a trattamenti farmaceutici non compatibili con la finalità alimentare. Questi animali sono stati macellati clandestinamente in Puglia e la loro carne venduta sul mercato italiano, con gravi rischi per la salute umana. 

Secondo le informazioni diffuse sulle indagini, a finire nel circuito della macellazione illegale erano anche cavalli malati o feriti che venivano trasportati in condizioni critiche verso i macelli, e che in alcuni casi sono morti durante il viaggio. Per evitare il loro tracciamento, i cavalli macellati illegalmente sono stati cancellati dalla Banca dati nazionale degli equini attraverso un escamotage informatico che ha permesso di renderli invisibili al sistema, senza tracciarne così la destinazione.

“Non ci può essere giustizia finché i cavalli vengono macellati nell’illegalità e nell’indifferenza. Questo processo è solo l’inizio: chiediamo che l’Italia vieti una volta per tutte la macellazione degli equidi, riconoscendoli come animali d’affezione – dichiara Matteo Cupi, direttore di Animal Equality Italia – Il nostro paese può seguire l’esempio della Grecia, che nel 2020 ha fermato la macellazione degli equidi vietandone l’allevamento, l’utilizzo e l’esportazione per la produzione di pelli, cuoio, carne e altri prodotti”.

Secondo i risultati del sondaggio condotto da Ipsos e pubblicato da Animal Equality a maggio 2025, anche l’opinione pubblica dimostra di avere a cuore i cavalli. In base ai risultati raccolti, l’83% degli Italiani dichiara di non consumare carne di cavallo, di questi il 73% dice di provare empatia e di considerarlo un animale al pari di cani e gatti. Della minoranza di coloro che dichiarano di consumare carne (17%), inoltre, il 67% dichiara che la sua tracciabilità e i controlli debbano essere più rigidi. 

Circa 205 mila cittadini finora hanno firmato la petizione che Animal Equality ha rivolto al Governo per chiedere di vietare a livello nazionale la macellazione dei cavalli riconoscendo a tutti gli equidi lo status di animali di affezione, al pari di cani e gatti.