Ma veramente “Italiani brava gente”?

Messina – Non tutti gli italiani sono stati ‘brava gente’. Anzi a migliaia – in Libia, in Etiopia, in Grecia, in Jugoslavia – furono artefici di atrocità e crimini di guerra orribili. Chi furono ‘i volenterosi carnefici di Mussolini’? Da dove venivano? E quali erano le loro motivazioni?

Eric Gobetti prova a rispondere a queste domande con il suo ultimo libro: “I carnefici del duce”. Per incontrarlo basterà andare alla Feltrinelli Point (via Ghibellina 32, Messina) lunedì 12 maggio alle ore 18.

L’iniziativa di presentazione del libro di Gobetti è stata presa, oltre che dalla Feltrinelli Point, dall’Anpi di Messina, in collaborazione con Cgil ed Emergency. A introdurre la discussione sarà Giuseppe Restifo, mentre dialogheranno con l’autore Antonio Baglio e Alessandro Grussu.

In Italia i crimini di guerra commessi all’estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. Non stiamo parlando di eventi isolati, ma di crimini diffusi e reiterati: rappresaglie, fucilazioni di ostaggi, impiccagioni, uso di armi chimiche, campi di concentramento, stragi di civili che hanno devastato intere regioni, in Africa e in Europa, per più di vent’anni. Questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze: giovani e meno giovani, generali e soldati, fascisti e non, in tanti hanno contribuito a quell’inferno. L’hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica?

Erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? O furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, ‘buoni italiani’, che scelsero l’orrore per interesse o perché convinti di operare per il bene della patria?