Il Conclave secondo Andrea Filloramo: Lo Spirito Santo è come il vento. Una forza divina invisibile ma potentissima, che soffia e agisce dove vuole

di Andrea Filloramo 

Siamo nel secondo giorno del conclave che dovrà eleggere il successore di Papa Francesco ed è indubbio che i cardinali stiano per affrontare numerose perplessità e incertezze, sia sul piano personale che collettivo, non tanto a causa di profonde divisioni ideologiche  o di divisioni fra progressisti e conservatori – come tanto è stato scritto e sostenuto dalle varie testate e dai media – ma da sfide pratiche legate anche alla complessità dell’evento in cui si riflettono le tensioni e le sfide che la Chiesa cattolica è chiamata ad affrontare  nel contesto contemporaneo.  

I cardinali elettori, provenienti da varie parti del mondo, di lingue e culture diverse, ma uniti dalla stessa fede, sono consapevoli che devono eleggere un papa, che sarà determinante non solo per il futuro della Chiesa, ma che eserciterà una leadership, capace di affrontare, anche e soprattutto con la sua testimonianza, le questioni cruciali del nostro tempo e di un mondo frastornato e confuso per le ombre della guerra, della povertà e della fame. 

Da ciò la grande quantità di persone, non solo cattoliche, ma anche di non credenti, che affollano all’inverosimile Piazza S. Pietro, che attendono la fumata bianca e l’annuncio dell’habemus papam. 

Chiunque sarà l’eletto, ormai siamo tutti convinti che lo Spirito Santo, non sappiamo se oggi o domani o nei giorni successivi, aiuterà i cardinali a individuare il nome di chi sarà il successore di S. Pietro. 

“Lo Spirito Santo è come il vento”: questa è una metafora molto comune e ricca di significato nella tradizione cristiana; è una forza divina invisibile ma potentissima, che soffia e agisce dove vuole, senza essere controllabile o limitabile.