Riparte il festival dei Borghi dei Tesori: 12 piccoli comuni aprono le porte in tutta la Sicilia

PALERMO –  Si potrà assistere al restauro di un libro centenario e scoprire la perfezione delle icone su fondo oro e un antico quartiere rinato nell’arte; e come per magia una ragazza nel sontuoso costume arbëreshë apparirà sulla parete di un palazzo; si visiterà in anteprima la collezione archeologica di un nuovo museo civico, ci si potrà perdere tra vicoli arabi, scoprire un’antica abbazia basiliana, partecipare a un laboratorio di dolci, scendere in una grotta con gli speleologi, camminare tra i fiori di mango … e tanto, tantissimo altro.

Lo scorso fine settimana, rispettando il lutto nazionale per la scomparsa del Papa, il Borghi dei Tesori fest  si è fermato, e i borghi che si preparavano ad aprire le porte, si sono “spalmati” su questi prossimi due weekend, al fianco dei “colleghi” già programmati. Ecco quelli del prossimo weekend (sabato 3 e domenica 4 maggio), si parte da due borghi arbëreshë, Mezzojuso con le sue chiese di rito ortodosso e Contessa Entellina dove è nato un nuovo murale dedicato all’anima tradizionale del borgo; sempre nel Palermitano, si gusta la “pasta all’antica” e si prepara la scacciata a Montelepre e si attraversano i campi di mango in fiore a Balestrate, guardando al Trapanese dove Custonaci ritorna nelle sue grotte e Calatafimi Segesta riapre le porte dell’antico eremo. A Sambuca (AG) ci si perde tra i vicoli dell’antica Zabut; nel cuore antico dell’Isola, nel Nisseno Sutera prepara focacce tradizionali e Delia presenta in anteprima con il curatore Paolo Busub, il nuovo museo civico che copre tremila anni di storia. In Sicilia orientale, ci si muove tra antichi palazzi e monasteri basiliani a Frazzanò, tra i vicoli arabi di San Piero Patti, nel Messinese, e si raggiunge il minuscolo cuore de ‘u cuozzu e il museo dell’emigrazione iblea a Giarratana.

Quinta edizione, dunque, e la novità del passaggio di testimone  tra 35 borghi, in tutte e nove le province dell’Isola. Oltre alla consueta possibilità di visitarli in autonomia, è stato organizzato un calendario di partenze in pullman da Palermo e Catania. Info e prenotazioni su www.leviedeitesori.com.

Sarà un vero viaggio nelle comunità che conservano gelosamente le loro tradizioni: ma ogni borgo è un mondo a sé, dai paesi arroccati che abbracciano castelli e fortezze, a comuni dove è invece la natura a far da padrona, tra riserve, cave, grotte e cascate; a borghi silenziosi dove si scoprono conventi, antiche biblioteche, santuari. Senza contare le ricette di un tempo: dolci di cui si è persa la memoria, focacce preparate dalle donne del paese, o passeggiate tra filari preziosi dove magari da qualche anno ci si è addirittura convertiti ai frutti tropicali. Il progetto della Fondazione Le Vie dei Tesori è stato scelto come esempio di sostenibilità integrale nella filiera del turismo da “Road to social change”, il percorso di formazione di Unicredit dedicato alla sostenibilità. Borghi dei Tesori Fest è strettamente legato a Italea Sicilia, costola regionale del progetto del Ministero degli Esteri dedicato agli italiani all’estero e agli italo-discendenti di cui sono partner sia la Fondazione Le Vie dei Tesori che l’associazione Borghi dei Tesori. 

 

Il viaggio di questo primo weekend si immerge subito nelle cultura arbëreshë con la new entry Mezzojuso, un borgo lontano dal turismo dove ci si muove tra icone a fondo oro e cappelle bizantine, una preziosa biblioteca basiliana con il suo baglio (si scopre proprio per il festival) dove il monaco cretese Ioannikios istituì la prima scuola di iconografia; la Matrice di rito latino con la Madonna Addolorata con il suo magnifico manto di velluto nero ricamato in oro. Si scopre la collezione di pupi di Biagio Bonanno e si va a lezione di restauro del libro antico. Se l’antica Kuntisa (nome arbëreshë di Contessa Entellina), è terra di artigiani e di vino, non si può perdere la Santissima Annunziata e San Nicolò con la sua iconostasi dorata e gli affreschi bizantini; il simbolico Spiazzo Greco, e l’Enoteca del Condottiero dove i sapori del territorio saranno innaffiati dai vini locali: qui è nato il nuovo murale di Igor Scalisi Palminteri, che già aveva accolto Eleonora d’Aragona e stavolta ha ideato Kuntisa, splendida donna in costume tradizionale, memoria cucita con orgoglio, tramandata da mani antiche, una voce che sussurra, Jam rtü. Io sono qui. Il murale è stato finanziato dal Comune di Contessa Entellina – Hora e Kuntisës, sostenuto dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali.

 

Restiamo nel Palermitano dove Montelepre e Balestrate saranno unite da un unico bus: a Montelepre si visita il Parco Urbano, cuore verde riqualificato con viali alberati, gebbie restaurate e nuove piante, dove vi spiegheranno le differenze dello sfincione tra qui e Palermo, vi faranno assaggiare quella squisitezza dolce che è la “pasta all’antica”, per poi salire sulla Torre dei Ventimiglia. A Balestrate, in attesa della raccolta di settembre, si visiteranno le piantagioni in fiore di mango e avocado, si andrà per mare lungo il litorale, si raggiungerà la valle dei Calatubo con il castello, sulle tracce dei passando tra i suoi campi di manghi in fiore. È un borgo che guarda al Trapanese, dove invece aprono le porte Calatafimi Segesta – che propone un tour alla scoperta del borgo e una visita a due cantine, Baglio Lombardo e Baglio Florio dove fa ancora mostra di sé sulla facciata, un bassorilievo del Leo bibens, il simbolo della famiglia – e Custonaci che ritorna nella famosa grotta colma di stalattiti e stalagmiti con gli speleologi; ma il programma è veramente folto, si visitano sia la cava che il museo del marmo, il museo dei mestieri di Grotta Mangiapane a Scurati; si impara ad arrotolare le busiate o a intrecciare la palma nana per far nascere cesti e cestini, si scopre una fattoria con tanti animali. E si seguono due percorsi naturalistici, al bacino Vurga a Purgatorio e a Monte Cofano.

 

Spostiamoci nell’Agrigentino: ecco l’antica Zabut, la giovane Sambuca di Sicilia, con le sue vanedde strette di cui il sisma del Belice, nel 1968, non è riuscito a distruggere il tessuto antico; alla Biblioteca Navarriana si racconta il Verismo attraverso le opere e le lettere di Emanuele Navarro della Miraglia; nella sontuosa Santa Caterina vi spiegheranno invece come sono nate le minne di vergini. Si passa poi al cuore della Sicilia: a Delia non si può perdere la visita in anteprima alla torre del nuovo museo civico, guidati dal curatore Paolo Busub: copre circa tremila anni di storia, si sviluppa in verticale e accoglie le collezioni mineralogica, paleontologica e archeologica con un’area dedicata all’arrivo dell’energia elettrica. Senza contare il tour del centro storico, la visita al castiddrazzu, scavato nella roccia; il laboratorio di cuddrireddri, le dolci “coroncine” nate durante i Vespri siciliani; e il panettiere “eroico” Maurizio Spinello che con il pane più buono del mondo ha fatto rinascere Borgo Santa Rita. A Sutera si sale a Monte San Paolino, si passeggia nel borgo medievale, si scoprono il quartiere arabo del Rabato e il museo etnoantropologico, e vi racconteranno come si preparano la ’Mbriulata, focaccia ripiena di carne, caciocavallo e olive, e il Virciddratu, dolce natalizio al miele.

 

Sicilia orientale, presente! A San Piero Patti il barocco siciliano si mostra a Santa Maria Assunta, mentre il Museo degli antichi mestieri, nel Convento dei Carmelitani calzati, racconta storie di vita rurale e l’antico quartiere Arabite, labirinto di viuzze e vicoli conserva intatte le tracce della dominazione araba. I sapori dei pastori: ricotta di pecora, porchetta dei Nebrodi e dolci al miele faranno assaporare l’anima autentica di questa terra. Frazzanò sta tutta nella sua basilica basiliana fuori dal paese, ma la novità è l’antico e splendido Palazzo Fragale, che appartenne ad un ex sindaco molto vicino ai Savoia: il piano nobile con gli arredi originali, i soffitti affrescati e l’enfilade di stanze e salottini da conversazione, i pavimenti di antica ceramica siciliana: per avere un’idea della vita quotidiana di un’agiata famiglia siciliana a cavallo dei due secoli. Ultima e piccina, ecco Giarratana nel Ragusano dove u’ cuozzu, l’antico borgo è diventato un museo a cielo aperto con la ricostruzione delle povere case popolane, le botteghe, la taverna. Un vero salto nel passato, da leggere anche nelle trame dell’elegante sfilato siciliano (si potrà partecipare ad un laboratorio), ma anche nelle sezioni del Museo dell’emigrazione iblea e nelle stanze di Palazzo Barone dove scoprirete che questo borgo ha persino mandato in serie A una delle primissime  Polisportive di pallavolo femminile negli anni ’80.

 

Per i borghi partiranno bus da Palermo per Custonaci e Calatafimi Segesta (sabato). Domenica si andrà sia a Contessa Entellina che a Sambuca e Mezzojuso; a Delia e Sutera, ma anche a Frazzanò e San Piero Patti. E da Catania sempre domenica si potrà raggiungere Giarratana. Tutte le info: tel. 389.2350723 (dalle 10 alle 18) e su WhatsApp allo stesso numero, oppure 0917745575 via mail a info@leviedeitesori.it.]

 

IL TERZO E ULTIMO WEEKEND DEL FESTIVAL.  Sabato 10 e domenica 11 maggio si passeranno il testimone gli ultimi 23 borghi: Alessandria della Rocca, Alcara Li Fusi, Bisacquino, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Camporeale, Centuripe, Chiusa Sclafani, Ciminna, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Isnello, Mirto, Petralia Soprana, Piedimonte Etneo, Piana degli Albanesi, San Mauro Castelverde, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Siculiana, Valledolmo.

Borghi dei Tesori Fest è smart e digitale, con un unico coupon valido per le visite in tutti i luoghi – esperienze e passeggiate hanno un coupon dedicato – che apriranno le porte. Come nel Festival delle città, un coupon da 18 euro varrà per 10 visite, un coupon da 10 euro per 4 visite; meglio prenotare, soprattutto per le degustazioni. I coupon saranno disponibili sulla piattaforma delle Vie dei Tesori e negli infopoint in ciascun borgo. Schede di luoghi, esperienze e passeggiate nei borghi su www.leviedeitesori.com, dove si potrà trovare anche il calendario degli itinerari in bus.