Tralasciando i dati, i numeri e le percentuali, ciò che appare chiaro dalle elezioni €uropee appena concluse, è che in Italia, è arrivato “primo” un partito che persegue sfrenate politiche liberiste, attuate attraverso la repressione dei consumi pubblici e privati (tagli orizzontali alla spesa pubblica) e dei salari e che è a favore della guerra.
Mentre è arrivato “secondo”, un partito che da 20 anni persegue sfrenate politiche liberiste, attuate attraverso la repressione dei consumi pubblici e privati (tagli orizzontali alla spesa pubblica) e dei salari, e che è a favore della guerra. Ed entrambi, eseguono le direttive che arrivano direttamente dalla €U.
La €U, che è, non dimentichiamolo, quella cosa definita impropriamente “democratica”, che quando l’ex ministro dell’Economia Varoufakis, per tentare di salvare la Grecia, ipotizzò il ritorno alla Dracma, ricevette una telefonata notturna che gli sussurrava in tono minaccioso “ricordati che sappiamo dove va a scuola tu figlio”. E secondo voi, tutta questa bella gente, darà il giusto valore e significato al voto uscito fuori in questa due giorni?
Capiranno che la maggioranza degli italiani rifiuta la guerra, che i “nostri baldi eroi” vanno cercando? Capiranno che si sono stancati di essere sottomessi a politiche anti-sociali e in favore del “libero mercato” e della finanza globalista? Capiranno che la distanza tra la gente comune e i centri di potere e dalle scelte dell’élite è divenuta incolmabile?
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