Enel, Sen ed Eni. Quando la condanna Antitrust non basta

L’Antitrust ha condannato per pratica commerciale scorretta Enel Energia, Eni e Sen (Servizio elettrico nazionale): non tenevano conto della prescrizione biennale per le loro pretese di pagamento delle bollette (1), falsamente sostenendo che i contatori non erano stati letti perché inaccessibili per colpa dei consumatori. 12,5 milioni di euro che, sicuramente, al momento non pagheranno e faranno appello al Tar prima e al Consiglio di Stato poi. E’ possibile che la pronuncia sia ribaltata come, molto più probabile, gli importi ridotti.
La pronuncia dell’Autorità ricorda che gli utenti interessati hanno diritto entro tre mesi al rimborso di quanto indebitamente pagato. Vedremo. Nella nostra esperienza non ci è mai capitato che gestori del genere abbiano rimborsato senza che gli utenti abbiano dovuto presentare diffida, financo portandoli davanti alla specifica Autorità per costringerli.
E’ la prassi di un sistema che, sebbene è giusto che sia garantisca anche per questi gestori (tre gradi di giudizio), non include nelle disposizioni dell’Autorità l’automatismo del rimborso ma, per l’appunto, solo il richiamo a quanto prevede la legge.
Per questo motivo rivolgiamo l’invito a tutte le vittime perché, se alla scadenza dei tre mesi previsti dalla legge (2) il rimborso non avverrà, oltre a procedere in concicliazione presso l’Autorità Arera provvedano anche alla pretesa dei danni che hanno subito per far valere i propri diritti (costi per arrivare alla pronuncia Antitrust e costi per farla rispettare), financo adendo il giudice di pace.


1 - https://www.aduc.it/notizia/enel+enel+sem+multati+antitrust+pratica+commerciale_137714.php
2 - l’art. 1, comma 4, della Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017)

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori