Hanno sospeso i loro servizi online in Francia alcuni dei più noti siti porno mondiali (1). Motivo: non vogliono, come prevede una legge specifica, l’onere di dover a proprie spese selezionare gli utenti in base all’età; dicono che dovrebbe essere compito dei fornitori di browser e simili (scaricabarile…).
Ci ricorda una proposta di legge presentata in Parlamento che vorrebbe vietare l’accesso ai social per i minori di 16 anni (2). A parte la discutibile scelta che a 16 anni non si possa/debba fruire dei social (e dei porno), invece di imporre a questi siti meccanismi di identificazione degli utenti che non siano le sole autodichiarazioni, la proposta scarica sugli utenti l’onere della responsabilità. E’ così sventato qualunque onere economico per l’ingresso del siti social e porno… giammai caricare di oneri i big delle tlc, che tanto danno alle economie della politica.
Un legislatore italiano – Luana Zanella del partito Verdi-Sinistra nel nostro caso – che ragiona nello stesso modo dei gestori dei siti porno in Francia. Cosa che non ci crea problemi di per sé, se non quello che a pagare, in Francia come in Italia, sono gli utenti dei servizi. Nel primo caso (Francia) non potendo accedere al porno se non abbonandosi (e vedremo se cederà prima il business del porno o le istituzioni francesi), nel secondo caso (se e quando la proposta dovesse diventare legge) favorendo truffe e clandestinità da parte dei minori di 16 anni che – pruriti morali o meno dei proponenti – dei divieti se ne fregano come fanno, per esempio, con le droghe tipo marijuana (pur se sono illegali anche per i grandi). Danno che si estende anche all’alimentazione della cultura e pratica dell’illegalità.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.aduc.it/notizia/pornhub+youporn+bloccano+siti+francia+protestano_141203.php
2 –
https://www.aduc.it/articolo/vietare+social+sotto+16+anni+come+favorire_39297.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
