Eni, correttezza e onestà commerciale. Proprio non ce la fanno….

Con la bolletta del gas (Eni mercato protetto) che mi è arrivata ieri 31 marzo a casa a Firenze, c’era anche un bel foglio tutto “sparato” nella sua dinamica di apertura a trasparenza e semplificazione: “Da oggi per te la nuova bolletta gas e luce”, recita il foglio che dice cose che già conoscevo e che sostanzialmente, è concepito e presentato essenzialmente per vendere il passaggio al loro mercato libero sia del gas che della luce. Fin qui ordinaria amministrazione. Ma c’è un particolare che mi ha colpito nella nuova bolletta semplificata: “il pagamento va effettuato entro il 30 marzo”, cioè il giorno prima di quando mi è arrivata tramite la Posta. Ovviamente la bolletta l’ho pagata solo oggi 1 aprile. Non so cosa sia accaduto, la Posta a casa mia la controllo tutte le sere quando torno e le bollette le pago sempre nei termini contrattuali. Escludo un ritardo delle Poste, visto che una bolletta, come minimo dovrebbe arrivare una quindicina di giorni prima della sua scadenza, come avviene con tutti gli altri fornitori di servizi a bolletta (luce, acqua, telefono, mensa scolastica per la figliola, etc.). Sapete cosa è successo? Che questi di Emi, proprio non ce la fanno, è più forte di loro, non riescono a essere corretti, sembra che faccia parte del loro DNA. In termini economici, sperando che non cominceranno a tartassarmi di telefonate perchè non ho pagato nei termini, magari avendo già affidato la riscossione ad una società di recupero crediti (e quindi dovrei attivarmi per dimostrare che invece sono astato adempiente al contratto),… significa che nella prossima bolletta mi addebiteranno alcuni euro per il ritardato pagamento. Provate a moltiplicare questi alcuni euro per i milioni di clienti che hanno … e il gioco è fatto: centinaia di migliaia di euro “guadagnati” in questo modo! Sono troppo diffidente? No, con la mia attività di volontariato in Aduc per aiutare i cittadini a farsi fare meno male nell’ambito delle utenze e dei consumi, ne ho viste talmente tante, simili a queste, che non possono non pensare ad una premeditata e studiata attivita’ commerciale per letteralmente rubare soldi ai loro clienti. Noi di Aduc ci siamo anche per aiutare i consumatori su questi frangenti, ma se le Autorita’ preposte non faranno capire a questi facinorosi -con multe salatissime e non ridicole come ogni tanto fanno oggi- che la correttezza e l’onesta’ sono l’anima della civiltà, del commercio e del progresso, non potremo che continuare verso il baratro di incivilta’ economica verso cui il nostro Paese sta velocemente scivolando.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc