Wanda Coen riscoperta e acclamata alla Giornata Europea della Cultura Ebraica di Barletta

Wanda Coen: il 14 e 15 settembre si è celebrata a Barletta, nelle magnifiche sale del cinquecentesco Palazzo Della Marra, la kermesse di eventi per la Giornata Europea della Cultura Ebraica 2019, una manifestazione che ogni anno promuove e diffonde, da venti edizioni, le tradizioni, l’arte e il pensiero dell’ebraismo europeo.

La manifestazione, che ha registrato un afflusso e un consenso decisamente notevoli, è stata organizzata dalla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune di Barletta. Il tema di quest’anno era I sogni, una scala verso il cielo. Dopo la benedizione e l’assaggio di un ottimo vino kasher, si è tenuta l’inaugurazione della mostra Thesaurus Memoriae, esposizione di dipinti e incisioni originali che fanno parte della ricca collezione che Roberto Malini ha donato alla Fondazione ILMC di Barletta.

L’esposizione ha ottenuto un importante successo, con un afflusso di visitatori assai numeroso e attento. Roberto Malini ha raccontato come è nato e come si è sviluppato il suo progetto che ha condotto al salvataggio di un corpus di enorme importanza di opere d’arte della Shoah, realizzate da artisti ebrei scomparsi negli anni tragici dell’Olocausto o sopravvissuti ai campi di sterminio. Il pubblico ha tributato un omaggio particolarmente caloroso all’ultima acquisizione della Collezione: la Donna velata, olio su tela dipinto nel 1942 dall’artista ebrea pesarese Wanda Coen, figura di spicco apprezzata da artisti del calibro di Giorgio De Chirico e Giacomo Balla, la cui carriera si interruppe bruscamente con l’entrata in vigore nel 1938 delle Leggi razziali.

La Donna velata, la donna ebrea che incrocia le mani sul petto come una madonna antica e racchiude nel proprio cuore il dolore per i milioni di vittime e, contemporaneamente, la speranza di sopravvivenza del suo popolo è stata definita da un giornalista presente alla mostra come “una personificazione della Memoria stessa, che turba e commuove fino alle lacrime”. L’opera sarà accolta in permanenza – accanto alle oltre cento opere di artisti della Shoah recuperate negli anni da Roberto Malini – presso il Thesaurus Memoriae, nel cuore della Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta, i cui lavori di ristrutturazione stanno per iniziare presso il sito dell’Ex Distilleria, su progetto dell’architetto barlettano Nicolangelo Dibitonto, cui dobbiamo, fra l’altro, il restauro e la restituzione al culto della Sinagoga Scolanova di Trani.