
Acireale (CT) – L’Arte per raccontare l’Etna e la sua doppia anima, fatta di fuoco e di innumerevoli sorgenti d’acqua sotterranee; la Scienza e i ricercatori per documentarlo.
Succede a Santa Tecla, uno dei cinque borghi marinari di Acireale (CT), dove dall’8 agosto e fino al 26 ottobre 2025 nello storico stabilimento Consorzio Acque Santa Tecla di Acireale – raro esempio di archeologia industriale da poco restituito alla fruizione del pubblico – sarà allestita la mostra “Nel divenire: identità tra vulcano e acqua”. Un progetto dell’associazione Basaltika da anni impegnata nella ricerca multidisciplinare sul vulcano Etna e sulle sue interazioni col paesaggio e la comunità e che il 24 luglio sarà a New York, ospite della galleria Totah per il finissage del progetto Etna Eternal Flame realizzato nel 2023 in alta quota, con quattro installazioni.
Nata da un’idea di Oriana Tabacco (fotografa, docente di arte nei licei e presidente di Basaltika), la mostra “Nel divenire: identità tra vulcano e acqua” intreccia il linguaggio dell’arte contemporanea con quello della scienza per raccontare l’Etna e le sue molteplici identità: non solo vulcano di fuoco, ma montagna percepita dalla comunità come “Grande Madre”, per la fertilità dei suoli e la ricchezza delle fonti d’acqua e delle sorgenti termali. Un’indagine che vede il contributo scientifico dell’INGV (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e dell’Università di Catania – Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia.
Sette gli artisti invitati a contribuire al dialogo con i luoghi, dove acqua e fuoco diventano elementi di ricerca e relazione con il sito: sono Carmen Cardillo, Roberto Ghezzi, Giuseppe La Spada, Filippo La Vaccara, Giuseppe Livio, Maurizio Pometti e Samantha Torrisi. A loro è affiancato il contributo di quattro ricercatori per un’indagine scientifica e storica dei luoghi: Stefano Branca ricercatore e direttore INGV Osservatorio Etneo Catania; Carmelo Ferlito vulcanologo (UniCt, Dipartimento Geofisica e Vulcanologia), Giuseppe Filetti geologo, Francesco Lucifora docente di Storia dell’arte contemporanea (Accademia Belle Arti di Catania). Visite dal venerdì alla domenica, dalle ore 18 alle 21. Ingresso libero. Inaugurazione venerdì 8 agosto, ore 19.
Teatro del progetto “Nel divenire” sarà un luogo semisconosciuto e dal fascino antico. Si tratta dello stabilimento del Consorzio Acque Santa Tecla (via Pereto 7, Acireale), edificio realizzato più di un secolo fa, nel 1915 – come documentano i ritratti d’epoca del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, da 110 anni ancora appesi alle pareti – su una pianura costiera che raccorda armonicamente al mare la spettacolare Timpa di Acireale: la stessa pianura che ha ispirato la felice definizione di Riviera dei Limoni di questo tratto di costa in cui la limonicoltura (fra cui il verdello da poco riconosciuto Limone dell’Etna IGP) ha potuto contare su inesauribili risorse idriche sotterranee e fertili suoli vulcanici alluvionali. Un legame, quello tra il vulcano Etna e l’acqua, che oltre a essere documentato dagli studiosi, affonda le radici nel mito, con la storia di Aci e della ninfa Galatea, e che ha fatto nei secoli di Acireale uno dei siti termali di origine vulcanica più apprezzati dai viaggiatori di tutto il mondo. Mentre la ricchezza di sorgenti d’acqua scaturite dall’Etna, irregimentate dagli arabi con l’ingegnoso sistema delle saje per abbeverare gli agrumeti, ne ha fatto uno dei comprensori agricoli e vivaistici più razionali e floridi di tutta la Sicilia.
In programma anche una conferenza sul profilo vulcanologico e idrogeologico dell’Etna, alla scoperta delle falde acquifere, delle sorgenti termali e di acqua minerale tra Capo Mulini e Santa Tecla (9 settembre, ore 16.30, con Branca, Ferlito e Filetti). Mentre nel mese di ottobre la mostra e il Consorzio Acque Santa Tecla saranno tappa del circuito Le Vie dei Tesori 2025 e l’11 ottobre della Giornata del Contemporanei (AMACI)
Il progetto “Nel divenire: identità tra vulcano e acqua” è realizzato da Basaltika con i partner scientifici INGV Roma e Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, con il patrocinio della Città di Acireale e il sostegno economico di piccole e medie imprese del territorio sensibili alla salvaguardia dell’ambiente e della storia del luogo tramite l’arte e la cultura. INFO www.basaltika.it | info@basaltika.it | phone +39 338 5908402
GLI ARTISTI E IL LORO CONTRIBUTO
Carmen Cardillo con il progetto fotografico site specific “Corrispondenze” presenta un’opera in divenire, uno studio paziente sulle fonti d’archivio del consorzio, dal 1915 al 2025, da quando le voci dell’acqua si fecero più fioche e gli argini della memoria iniziarono a sgretolarsi;
Roberto Ghezzi artista visivo che spazia dalla fotografia alla pittura al video, con le sue 25 cianotipie create appositamente per questa mostra, riflette il pensiero che l’opera “pittorica” non è prodotta direttamente dal gesto dell’artista, bensì da quello della natura;
Giuseppe La Spada fotografo e regista, in “Aphar” trova il suo significato di ricerca, dove la stessa parola indica sia il significato di respiro che di cenere, inizio e allo stesso tempo fine e ancora inizio in un ciclo continuo. Una dimensione che è profondità e immensità, governata dal divenire. La pomice, pietra vulcanica leggera che al contatto con l’acqua diviene come culla della vita;
Filippo La Vaccara nei suoi dipinti di pura sintesi indaga il territorio in out and around il vulcano Etna. Sintesi significa dire con poco il molto che c’è, facendo in modo che il resto ce lo metta chi guarda l’opera;
Giuseppe Livio presenta un’installazione di un’opera pittorica e scultorea in simbiosi con il luogo, la visione di un’Etna arcaica primordiale in cui tutto trova un senso nello spazio che lo accoglie. Etna ed il suo ventre generatore di vita nuova;
Maurizio Pometti nei suoi ritratti ad olio, restituisce allo spettatore il racconto delle anime che lo hanno vissuto e stratificato nel tempo;
Samantha Torrisi entra in contatto con la natura in divenire in “Waterfall”, un dipinto site specific, che sembra venire fuori dalla sua stessa superficie, un leggero strato di tela sottile che diventa materico, tangibile, umano e organico. Un’astrazione di elementi naturali che permangono nel tempo, ed integra per la prima volta un’installazione più complessa composta anche da fotografie e video che rispecchiano l’ambito di ricerca multimediale dell’artista, suggestioni intime che si integrano con lo spazio.