Il XV Festival della comunicazione e del cinema archeologico scava tra le “ombre” del mondo antico

Il volto di una Kore greca che cela un Daimon, una creatura perturbante nascosta dietro una superficie di apparente tranquillità. E’ questa l’immagine creata dall’illustratore Pierluigi Longo che sintetizza il concept della XV edizione del Festival della comunicazione e del cinema archeologico che quest’anno per celebrare questo importante compleanno si sdoppia, aggiungendo Catania alla storica sede di Licodia Eubea.

Il festival organizzato da Archeovisiva, con il sostegno di Sicilia Film Commission, del Comune di Licodia Eubea e il patrocinio del Comune di Catania, ideato e diretto dal regista Lorenzo Daniele e dall’archeologa Alessandra Cilio, si terrà a Catania dal 2 al 4 dicembre per poi tornare a Licodia Eubea dal 5 al 7 dicembre.
«Leitmotiv di questa nuova edizione è l’ombra, ovvero ciò che sfugge alla luce della conoscenza – spiegano Cilio e Daniele –  che resta ai margini della narrazione o che il tempo ha velato ma non cancellato. L’ombra come luogo di attesa, di rivelazione, di ritorno.

Nel cinema, come nella ricerca archeologica, la luce è indispensabile ma è l’ombra a dare profondità, a suggerire l’invisibile. Scavare tra le ombre del mondo antico significa cercare ciò che è rimasto nascosto: frammenti di memoria, voci dimenticate, sguardi che ancora ci osservano da lontano. Ma l’ombra non appartiene solo al passato. È anche quella parte di noi che fatichiamo a riconoscere: le differenze negate, le identità relegate in un angolo, i tabù che attraversano la storia e ancora condizionano il modo di vivere. Portare luce su queste zone oscure significa dare voce a chi, troppo a lungo, è rimasto confinato in una dimensione liminale».

Questo il tema del XV Festival della comunicazione e del cinema archeologico che  trova piena espressione sia nell’immagine iconografica scelta, sia nelle 31 opere selezionate (di cui 3 fuori concorso), tra documentari, cortometraggi e lungometraggi, quest’anno provenienti da tutto il mondo.  Nato con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza del patrimonio culturale mondiale attraverso il racconto audiovisivo,  il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico negli anni ha saputo evolversi in un ecosistema narrativo multidisciplinare capace di collegare armoniosamente proiezioni di film inediti e di difficile circuitazione a incontri con professionisti del settore audiovisivo e della comunicazione culturale, laboratori e attività collaterali, diventando un grande classico del settore – seppur di nicchia – e  un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

I FILM

Sono 28  – sui 31 in programma – i film in concorso alla XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico che tra i suoi obbiettivi quello di trasformare il patrimonio culturale in narrazione. Una narrazione che quest’anno ha come tema “l’ombra” nelle sue plurime sfaccettature: ombra come segno di presenza e come opposto, ombra come perdita o come qualcosa che sfugge. Ombra come margine, come qualcosa di celato o emarginato. Ecco che la scelta artistica ha messo insieme documentari, cortometraggi e lungometraggi, anche di finzione, per offrire al pubblico un mosaico che attraversa epoche e contesti differenti: da quelli delle comunità preistoriche alpine alla civiltà nuragica, dal mondo greco e romano ai Longobardi, dall’America precolombiana ai centri di potere della cultura islamica, ai riti di passaggio della tribù dei Maasai o a quelli che caratterizzano la Settimana Santa spagnola. Anche quest’anno il Festival non si limita ai documentari tradizionali offrire un ventaglio di soluzioni narrative diverse per raccontare il patrimonio culturale propone una vasto assortimento di film che offrono uno sguardo sempre diverso, realizzati con tecniche molto differenti tra loro e che spaziano dal documentario classico al docufilm, ma anche film di finzione dal sapore etnografico e numerosi cortometraggi, anche d’animazione, che quest’anno offrono una panoramica sulla sperimentazione del cortometraggio animato d’autore tra gli Anni 30 e gli Anni 70. Tra i film in programma 10 sono prime nazionali e tutti gli altri, fatta eccezione per due lavori, sono prime regionali. A questi si aggiunge l’anteprima assoluta de Il grande sogno. Monreale e il suo tesoro del regista palermitano Lorenzo Mercurio, film fuori concorso dedicato al celebre monumento normanno e alla sua storia, che sarà presentato al pubblico per la prima volta a Catania. La  XV edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico amplia ancor di più lo sguardo, andando oltre l’archeologia mediterranea e offrendo al pubblico un vero e proprio viaggio in altre culture, anche grazie ai numerosi film arrivati dal Centro e Sud America.

 

CATANIA/ 2-4 DICEMBRE

Grazie alla nuova collaborazione con l’Università di Catania – in particolare con i Dipartimenti di Scienze della Formazione e di Scienze Umanistiche – l’edizione 2025 del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico elegge a suo quartiere generale il CUT – Centro Universitario Teatrale di Catania che ospiterà ben 13 proiezioni nelle prime due giornate.

Perseguendo l’intento di rendere il festival il più possibile inclusivo, quest’anno la serata inaugurale di martedì 2 dicembre vedrà la partecipazione della cooperativa Passo in Segni che si occuperà del servizio di interpretariato in LIS (lingua dei segni italiana), permettendo così anche al pubblico sordo di partecipare attivamente a incontri e proiezioni, coerentemente con la filosofia del festival di partecipazione condivisa. La seconda giornata del festival si concluderà al Cinema King con un evento speciale (ingresso a pagamento, informazioni e prenotazioni su www.cinestudio.eu): la proiezione del documentario “Sotto le nuovole” di Gianfranco Rosi cui seguirà l’incontro con Donatella Palermo, produttrice cinematografica di documentari quali Notturno, Fuocoammare, In viaggio, firmati da Gianfranco Rosi e di lungometraggi come Tano da morire e Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, Cesare deve morire o Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani.

La tre giorni catanese si concluderà giovedì 4 dicembre con la visita guidata Una città, mille volti, un percorso urbano costruito sullo storytelling dei protagonisti della città, tra luoghi simbolici e storie che ne definiscono l’identità (partecipazione gratuita, su prenotazione).

 

LICODIA EUBEA/ 5-7 DICEMBRE
Nel week-end, ovvero da venerdì 5 a domenica 7 dicembre, il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico tornerà nella sua sede storica, il Polo Culturale della Badia di Licodia Eubea. Il legame con il territorio di Licodia Eubea, città-culla dell’archeologia preistorica e oggi roccaforte di un modo alternativo di fare cultura intorno al cinema e al patrimonio, è parte integrante del festival che in questi anni,  in sinergia con alcune associazioni culturali del territorio, ha lavorato alacremente per  valorizzare un luogo che può vantare bellezze archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche. In un’ottica di scambio, anche quest’anno il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico affianca al premio cinematografico, che prevede la proiezione di 18 film, un’attività di promozione del territorio. Una serie di attività collaterali che spaziano dalle visite guidate per i principali luoghi d’interesse di Licodia Eubea ai workshop dedicati agli studenti, dai laboratori del gusto fino ai nuovi workshop sulle eccellenze enogastronomiche della tradizione locale, fino alle proiezioni di cortometraggi d’autore e cine-concerto ed esperienze immersive. Tre gli incontri in programma a Licodia Eubea: venerdì 5 l’archeologo Santino Alessandro Cugno racconterà (e mostrerà) come i risultati di uno scavo archeologico possano essere tradotti in un racconto a fumetti; domenica 7 sarà la volta di Giuseppe Carleo che presenterà il suo La bocca dell’Anima (Italia, 2024), il suo esordio alla regia che fonde tradizione, magia e religiosità, restituendo un ritratto visionario e poetico della memoria collettiva siciliana.  Tra gli incontri più attesi, ancora domenica 7 dicembre, quello con Maurizio Bettini, professore emerito dell’Università di Siena, autore di testi scientifici e divulgativi, ma anche ideatore di trasmissioni radiofoniche come C’era una volta il mito, Sussurri di Hermes e Io sono l’altro (Rai Radio 2) e La Gorgone. Miti dell’occhio e dello sguardo (Rai Radio 3), dedicate all’interpretazione e alla rilettura del mondo classico, che a Licodia Eubea presenterà il suo ultimo volume, Arrogante umanità. Miti classici e riscaldamento globale (Il Mulino, 2025), una riflessione che lega mito, responsabilità e crisi contemporanea.

 

I PREMI

Il XV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico quest’anno assegna i seguenti premi.

  • Il Premio “ArcheoVisiva” (quest’anno per la prima volta del valore di mille euro), sarà assegnato da una giuria internazionale di registi, studiosi, giornalisti e produttori, all’opera che coniuga rigore scientifico e valore cinematografico.
  • Il Premio “Antonino Di Vita” a una personalità che si è impegnato nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale, attraverso la ricerca sul campo, il cinema o la letteratura.
  • Il Premio “Città di Licodia Eubea” assegnato dal pubblico che partecipa alla votazione.
  • Novità Il Premio “Studenti UniCt” assegnato da una giuria composta da soli studenti universitari al miglior cortometraggio in concorso: la sua istituzione rappresenta un passo significativo nel percorso di collaborazione con l’Università di Catania, confermando il festival come spazio di confronto e formazione.

 

LA GIURIA INTERNAZIONALE

La giuria internazionale di qualità del  XV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico è composta da

  • Lada Laura (Croazia): educatrice museale Senior presso il Museo di Spalato e direttrice del Festival internazionale del Cinema archeologico di Spalato
  • Rachel Manoukian (Grecia): production manager per Agon International Archaeological Film Festival di Atene, lavora nell’ambito delle produzioni audiovisive
  • Stefania Rimini (Italia): direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche presso l’Università di Catania, è ordinario di Cinema, fotografia, radio, televisione e media digitali presso e ha all’attivo una nutrita bibliografia su cinema, teatro e arti performative
  • Alice Nozza (Italia): archeologa, è socia fondatrice dell’associazione culturale Itzokor Onlus e curatrice del Sardinia Archeo Festival