Il 25 aprile del Festival della Comunicazione con Marcello Flores

L’Anniversario della Liberazione celebrato con intensità e sobrietà al Teatro Sociale di Camogli con la lectio sull’eredità della Resistenza ottant’anni dopo. Sul palco i direttori del Festival della Comunicazione Danco Singer e Rosangela Bonsignorio e il Sindaco Giovanni Anelli, Marcello Flores dopo Camogli a Genova per la diretta su Rai 1 delle celebrazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella.

È stata una celebrazione intensa, piena e partecipata quella del 25 aprile a Camogli, dove il Festival della Comunicazione ha reso omaggio agli ottant’anni dalla Liberazione con la lectio “L’eredità della Resistenza” dello storico Marcello Flores. L’incontro si è tenuto in un Teatro Sociale gremito, con un pubblico attento e coinvolto, ed è stato introdotto dal Sindaco di Camogli Giovanni Anelli e dai direttori del Festival della Comunicazione Danco Singer e Rosangela Bonsignorio.

La lectio di Flores, dedicata a ciò che è attuale a 80 anni dalla Liberazione, ha offerto una riflessione profonda sulla memoria democratica del Paese e sul significato contemporaneo dell’antifascismo. “È questa Resistenza, al tempo stesso unitaria – anche se l’unità è stata raggiunta con fatica e solo alla vigilia dell’insurrezione finale – e molteplice, che dobbiamo avere in mente: anche quando pensiamo a ciò che accade oggi e al modo in cui possiamo declinare il nostro antifascismo e amore per la libertà e la democrazia rispetto agli eventi correnti. È l’insieme delle tante resistenze che ha permesso alla Resistenza di avere avuto, non solo nell’immediato, ma nella più lunga storia italiana, il ruolo che essa ha avuto e che continua a rappresentare per tutti quelli che amano la libertà”, ha spiegato dal palco.

Subito dopo l’appuntamento a Camogli, Flores è invitato a commentare le celebrazioni a Genova (riorganizzate per il lutto nazionale della morte di Papa Francesco), in collegamento su Rai 1 e Rai Radio 3 dal Teatro Nazionale Ivo Chiesa, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprirà l’evento per l’Anniversario della Liberazione. La richiesta della presenza a Flores conferma l’alto riconoscimento istituzionale al valore del suo lavoro: un elemento che il Festival della Comunicazione ha avuto la sensibilità di cogliere, chiamandolo a riflettere pubblicamente sull’eredità della Resistenza.

“La Resistenza non inizia l’8 settembre 1943, quello è l’ultimo capitolo di una lunga resistenza al fascismo durata più di 25 anni. La lotta contro il fascismo inizia fin da subito negli anni Venti, uomini e donne che per anni lottarono per opporsi al regime, feriti e caduti sotto i colpi degli squadristi, costretti nella clandestinità, nell’esilio. Che cosa li spinse a tanto? Il trionfo della libertà ci sarebbe stato anche senza il sacrificio delle loro vite?”, ha detto la direttrice del Festival della Comunicazione Rosangela Bonsignorio.

“Il 25 aprile 1995 ero con Umberto Eco a New York a un simposio organizzato dai dipartimenti d’italiano e francese della Columbia University in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di New York, diretto da Furio Colombo, per celebrare i 50 anni della liberazione dell’Europa”, ricorda il direttore del Festival della Comunicazione Danco Singer. “Eco era stato invitato con Elie Wiesel e Giorgio Strehler a tenere un discorso agli studenti americani che frequentavano l’università. Il suo intervento si intitolava Il fascismo eterno, adattato poi da The New York Review of Books in Ur-Fascismo. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili, e può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo”.