I dodici finalisti della VI edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza

Ecco i dodici finalisti del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza.

Giulia Bartolini
Andrea Di Biase
Silva Ganzitti
Aldo Guidi
Serena A. B. Lavezzi
Giovanni Battista Menzani
Vincenzo Montisano
Francesco Pala
Sabrina Quaranta
Linda Terziroli
Alessandro Trionfetti
Alessandro Turati

La storia del Premio

Il 4 aprile 1956, in una lettera a Goffredo Parise in cui rimprovera allo scrittore vicentino di aver smarrito, nel suo ultimo racconto Il fidanzamento, l’esuberanza poetica della sua opera prima Il ragazzo morto e le comete, Neri Pozza scrive: «Non ti dolere di questo parere negativo, io sono un vecchio provinciale con idee estremamente chiare anche se sbagliate (per te). Saranno idee d’arte e di poesia che fanno pochi soldi, ma sono le sole capaci di sedurmi e interessarmi. Il resto, per me, è buio e vanità».

La fede ostinata nel carattere d’arte e di poesia del lavoro editoriale attraversa da cima a fondo l’attività di Neri Pozza, dalla scoperta, nel 1951, del talento letterario di un giovanissimo Goffredo Parise sino alla collaborazione con i maggiori scrittori del dopoguerra, come Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale e Massimo Bontempelli.

Nell’anno in cui cade il centenario della nascita di Neri Pozza, la casa editrice che reca il suo nome indice un Premio Nazionale di Letteratura innanzi tutto per riportare al centro del lavoro editoriale questa fede del suo fondatore. Il Premio muove, infatti, dal presupposto che siano ancora possibili, in letteratura, «idee d’arte e di poesia» o, in altri termini, che possa ancora darsi qualcosa come la letteratura.

«Ogni epoca si sente disperatamente moderna», ha scritto Walter Benjamin. Ogni epoca, infatti, si percepisce sull’orlo di un abisso in cui poesia, arte e letteratura possono precipitare. Questo sentimento «moderno» oggi si traduce nell’affermazione della fine della distinzione tra narrativa e letteratura, nel trionfo della «narratività» in cui tutto appare lecito in nome della fiction: l’ambizione letteraria, ma anche le opere delle star televisive, le testimonianze di vita vera, i gialli di mero intrattenimento. Intrattenimento e letteratura sono, anzi, considerate due semplici forme, di pari dignità, della fiction, del diletto e della distrazione che la narrativa produce.

In realtà, le cose non stanno così. La letteratura non è semplicemente ascrivibile alla narrativa, non è un fenomeno della fiction. La letteratura è una forma di pensiero in cui si traduce lo spirito del tempo, il senso di un’epoca. Vi è un compito conoscitivo proprio della narrativa che si fa letteratura. Delitto e castigo annuncia l’avvento del nichilismo molto meglio e prima di migliaia di saggi. Il processo e Il castello narrano del totalitarismo molto meglio e prima di migliaia di dotti scritti di filosofia.

Ogni epoca ha la sua letteratura, le sue idee d’arte e di poesia. Basta coglierle. Basta coltivare, come Neri Pozza, una fede ostinata nella loro espressione.

Il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza intende agire propriamente in questa direzione: scoprire i germi della letteratura, dell’arte e della poesia nel tempo presente. Per questo il Premio non concede di concorrere al suo conseguimento gialli, memoir, opere fantasy ecc. o, in altri termini, opere in cui l’intrattenimento narrativo ignori il compito conoscitivo proprio della letteratura. Il che naturalmente non significa che l’intrattenimento non debba avere il suo giusto posto nella produzione editoriale. La narrativa di intrattenimento riceve, anzi, il suo alto riconoscimento proprio quando è palese il confine che la separa dalla letteratura.

Come Neri Pozza pubblicò senza esitare il manoscritto inedito di un Parise ventenne, così il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza premierà, senza esitare, soltanto opere inedite. Il compito di un Premio letterario non è, infatti, promuovere ulteriormente, come sovente accade, opere già baciate dalla fortuna nel mercato editoriale, ma segnalare inediti meritevoli di essere letti e recensiti una volta pubblicati.

Basato sul modello dei Premi letterari spagnoli, quasi tutti indetti dalla case editrici, il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza ha un ultimo rilevante scopo: restituire dignità allo scouting editoriale, all’attività di selezione e valutazione dei talenti da parte delle case editrici. Un’attività oggi minacciata su più fronti, in nome di una presunta libertà espressiva che rasenta spesso l’elogio del dilettantismo. Nel 1950 è Neri Pozza che indica a Buzzati, l’autore del Deserto dei Tartari, la via per «un libro serio, vivo, necessario alla sua storia di scrittore». È Neri Pozza che, contro il parere dei critici che lo consideravano oscuro, pubblica Gadda e il suo Primo libro delle Favole, un titolo non compreso o addirittura sbeffeggiato quando apparve. È Neri Pozza che stampa coraggiosamente l’esordio in prosa di Montale, la Farfalla di Dinard. È l’editore vicentino, infine, che non esita, in nome della chiarezza dell’arte e della poesia, a indicare «orrori» ed «errori» a Goffredo Parise, diventando, come ha scritto Silvio Perrella, oltre che il suo editore anche «il suo primo critico». Senza lo scouting e la mediazione del lavoro editoriale, molte gloriose pagine della letteratura non sarebbero mai state scritte.

 

Comitato di lettura

Roberto Cotroneo è scrittore, critico letterario, fotografo e giornalista, Roberto Cotroneo ha diretto per molti anni le pagine culturali dell’Espresso e per più di un decennio il Master di Giornalismo della Luiss Guido Carli. Con Neri Pozza ha pubblicato nel 2020 Il demone della perfezione, un ritratto di Arturo Benedetti Michelangeli; Loro (2021) e Chet (2022). Tra le sue opere figurano: Se una mattina d’estate un bambino. Lettera a mio figlio sull’amore per i libri (Frassinelli, 1994), un viaggio nella letteratura raccontata al proprio figlio, Chiedimi chi erano i Beatles. Lettera a mio figlio sull’amore per la musica (Mondadori, 2003), un racconto sulla musica vista attraverso storie, ricordi, pensieri e grandi suggestioni, Presto con fuoco (Mondadori, 1995 ripubblicato nel 2020 da La nave di Teseo), finalista al Premio Campiello nel 1996, L’età perfetta (Rizzoli, 1999) vincitore del premio Fenice-Europa. Il suo ultimo romanzo si intitola: Niente di personale (La nave di Teseo, 2018). Nel tempo libero ama suonare il pianoforte.

Francesca Diotallevi è nata a Milano nel 1985. È laureata in Scienze dei Beni Culturali. Tra le sue opere Amedeo, je t’aime (Mondadori Electa, 2015), Dentro soffia il vento (Neri Pozza, 2016), vincitore della seconda edizione del Premio Neri Pozza Sezione Giovani e Dai tuoi occhi solamente (Neri Pozza, 2018), candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Comisso sezione giovani, del Premio Manzoni e del Premio Mastronardi. Le stanze buie, oggi ripubblicato in questa versione profondamente rivista, apparve, come suo romanzo di esordio, per Mursia nel 2013.

Laura Lepri è nata a Firenze e vive a Milano. E’ editor indipendente. Ha insegnato al Master in editoria libraria dell’Università di Milano e alla Ca’ Foscari Summer School. E’ giurata in alcuni premi letterari. Ha collaborato all’annuale “Tirature” e al Domenicale del “Sole 24 ore”. Ha scritto saggi sulla letteratura italiana del Novecento. Ha curato i seguenti volumi: Panta-Scrittura creativa, (Bompiani, 1997); AA.VV, I documenti raccontano, Milano, il Saggiatore-Fondazione Mondadori, 2001; Vittorio Bonadé Bottino, Memorie di un borghese del Novecento, Milano, Bompiani, 2001; Panta- Editoria (con Elisabetta Sgarbi), Milano, Bompiani, 2001; AA.VV., Albania, questa sconosciuta, Roma, Editori Riuniti, 2202; David Lodge, The writing game, Milano, Bompiani, 2002; Cristina Mondadori, Le mie famiglie, Bompiani, 2004; Panta – Fedeli e infedeli (con Mario Fortunato), Bompiani, 2009. Il suo titolo più recente Del denaro o della gloria. Libri editori e vanità nella Venezia del Cinquecento, (Mondadori, 2012) è stato tradotto in Giappone nel 2014. E’ direttore de Il Circolo dei Lettori di Milano, dal marzo 2018 ospitato da Casa Manzoni.

Pietro Linzalone è nato a Milano nel 1966. Laureato in psicologia all’università di Padova, è da quasi trent’anni una figura di spicco nel mondo librario milanese. Dopo l’esperienza lavorativa alla libreria Aleph, nel 2000 rileva, con altri due soci, l’attività del Trittico, storica libreria di via San Vittore a Milano. Nel giro di pochi anni, il Trittico, con i suoi eventi e l’attenta scelta e cura dei libri, diventa un punto di riferimento indispensabile per i lettori milanesi.

Wanda Marasco è nata a Napoli, dove vive. Laureata in Filosofia, si è poi diplomata in Regia e Recitazione all’Accademia d’arte drammatica «Silvio D’Amico» di Roma. È autrice di romanzi e di raccolte poetiche. Ha ricevuto il premio Bagutta Opera Prima per il romanzo L’arciere d’infanzia (Manni editore 2003) e il premio Montale per la poesia con la raccolta Voc e Poè. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco e greco. Ha lavorato in teatro come regista, autrice e attrice. Con Neri Pozza ha pubblicato il romanzo su Vincenzo Gemito Il genio dell’abbandono, selezionato al Premio Strega 2015 e al Premio Viareggio 2015. Da questo romanzo ha tratto l’omonimo testo teatrale, messo in scena nella stagione 2016-2017 dal Teatro Stabile di Napoli, con il quale ha vinto il premio Le maschere del teatro italiano nella sezione Migliore autore novità italiana. Nel 2017 ha pubblicato il romanzo La compagnia delle anime finte (Neri Pozza) finalista al Premio Strega 2017, tradotto in Germania, Austria, Spagna e Norvegia.

Sandra Petrignani è nata a Piacenza e vive tra Roma e l’Umbria. Ha scritto i racconti raccolti in Il catalogo dei giocattoliVecchiPoche storie; i romanzi Navigazioni di CirceCome cadono i fulminiCome fratello e sorellaDolorose considerazioni del cuore; le interviste Le signore della scrittura. Con Neri Pozza ha pubblicato La corsara. Ritratto di Natalia GinzburgMargueriteAddio a RomaIl catalogo dei giocattoliCare presenzeLa scrittrice abita qui, libro finalista al Premio Strega 2003, e il libro di viaggio Ultima India.

Giuseppe Russo, napoletano, ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia all’Università di Napoli Federico II. Traduttore e curatore di opere di Benjamin e di Schelling, ha cominciato la sua carriera editoriale nella seconda metà degli anni Ottanta alla Guida editori di Napoli, dove ha pubblicato per la prima volta in Italia autori come Cormac McCarthy e Roddy Doyle. Negli anni Novanta si trasferisce a Milano nel Gruppo Longanesi, come vice di Mario Spagnol. Nel 2000 assume la direzione editoriale della Neri Pozza.

Andrea Tarabbia è nato a Saronno (VA) e vive a Bologna. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Il demone a Beslan (Mondadori, 2011) e Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie, 2015, Premio Manzoni e Premio Selezione Campiello), ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov (Voland, 2012) e ha scritto il saggio narrativo Il peso del legno (NNEditore, 2018). Nel 2019, con Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri), ha vinto il Premio Campiello.

Marco Vigevani è nato a Milano nel 1960 e si è laureato in Filosofia. Dal 1985 al 2000 ha lavorato in editoria, prima in Longanesi e Guanda con Mario Spagnol, poi alla Mondadori con Giancarlo Bonacina e Gian Arturo Ferrari, occupandosi di diritti esteri, di narrativa straniera e infine anche di saggistica italiana e straniera. Nel 2001, dopo un periodo a New York come Visiting Scholar della Columbia University ha fondato la Marco Vigevani & Associati Agenzia Letteraria, che insieme alla Luigi Bernabò Associates e alla Agenzia Letteraria Internazionale ha recentemente dato vita alla Italian Literary Agency, una delle principali agenzie letterarie italiane che rappresenta molti dei più importanti autori italiani e stranieri.

René de Ceccatty è nato a Tunisi nel ‘52. Vive a Parigi. Romanziere, saggista, critico letterario, editore, lavora per la casa editrice Seuil come direttore editoriale. Ha pubblicato una trentina di romanzi, saggi e biografie tradotti in varie lingue (italiano, russo, portoghese, spagnolo, greco e prossimamente arabo e ebraico). Ha tradotto molti autori italiani (Petrarca, Dante, Leopardi, Saba, Moravia, Pasolini, Edith Bruck, Patrizia Cavalli, Sandro Penna ecc.) e giapponesi (in collaborazione con Ryôji Nakamura: Ôé, Abé, Sôseki, Tsushima, Tsuji ecc. e di recente da solo Sôseki, Hayashi). Ha scritto le biografie di Pasolini, di Maria Callas, di Sibilla Aleramo, di Moravia, di Elsa Morante. Cinque dei suoi libri sono stati tradotti in italiano : La stella rubino (Costa e Nolan), Sibilla Aleramo (Mondadori/ Inschibboleth), La parola amore (Archinto), Alberto Moravia (Bompiani), Amicizia e passione (Archinto), Elsa Morante, una vita per la letteratura (Neri Pozza). E ha firmato varie prefazioni per autori italiani (Nico Naldini, Luce d’Eramo, Dacia Maraini, Gilberto Severini, Luchino Visconti, Bruna Conti) pubblicate in Italia. Scrive anche molto per il teatro e l’opera, tra l’altro per il Festival dei Due mondi, di Spoleto. Ha collaborato per anni al Messaggero e di recente alla Repubblica, in italiano. E in Francia, dopo una lunga carriera di critico letterario su Le Monde, scrive su Les Lettres françaises. Ha vinto il Premio Mondello per le sue traduzioni di Moravia, il premio Elsa Morante e il premio De Sanctis per la sua biografia di Elsa Morante, il Premio Dante-Ravenna per la sua traduzione della Divina Commedia.