Dopo la tragedia di Buča, la società civile chiede all’Ue sanzioni più efficaci

La devastazione e le stragi compiuti dai soldati della Federazione Russa a Buča, città dell’Ucraina settentrionale, hanno destato orrore e sdegno in tutto il mondo. Le notizie e le testimonianza dei civili assassinati barbaramente, i cadaveri disseminati per le strade e le centinaia di corpi che vengono via via ritrovati all’interno di grandi fosse comuni dopo il ritiro delle forze russe rivelano una sequenza impressionante di crimini contro l’umanità, di cui conosciamo i perpetratori.

Tuttavia non possiamo ignorare le nostre responsabilità e di fronte a simili atrocità abbiamo il dovere di prendere posizione, chiedendo all’Unione europea e ai governi degli stati membri di sospendere il finanziamento di una guerra tanto ingiusta, che è strettamente legato all’acquisto di petrolio, gas naturale, carbone e altre materie prime dalla Federazione Russa. In quest’ottica, i Poeti della Lettera, EveryOne Group e altri gruppi umanitari si sono appellati a Ursula von der Leyden, Presidente della Commissione europea (che aveva già dato una risposta positiva all’appello per creare un protocollo a difesa dei profughi a rischio di tratta), al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea.

Nella foto, “Buča, notte senza risveglio”, disegno di Roberto Malini