
CATANIA – Un’architettura capace di valorizzare il territorio: sostenibile, attenta alle infrastrutture sociali, orientata a migliorare la qualità della vita e a generare nuova crescita economica. Non solo estetica, ma funzionalità, come dimostrano alcune opere dello studio danese Bjarke Ingels Group (BIG), presente a Catania su iniziativa dell’Ordine e della Fondazione degli Architetti PPC etnei. Ospite della giornata, uno dei partner dello studio, Lorenzo Boddi, con una lectio magistralis che ha offerto numerosi spunti di riflessione.
Tra questi, come sottolineato dal presidente dell’Ordine Alessandro Amaro, «l’importanza di puntare sull’architettura contemporanea, che può offrire soluzioni a problemi di interesse sociale ed economico, realizzando vere e proprie opere d’arte. Un esempio concreto – continua Amaro – è il termovalorizzatore di Copenaghen, funzionale per lo smaltimento dei rifiuti, la produzione di energia, ma anche una struttura in pieno centro cittadino, con una pista da sci, pareti verticali per le scalate, aree a disposizione della comunità per la socializzazione». Un’attenzione all’ambiente e all’efficientamento che confermano la grande capacità di adattamento dello studio BIG ai bisogni emergenti, diventando un modello da osservare con attenzione: «L’architettura di qualità diventa imprescindibile anche nell’ottica di una oculata programmazione e pianificazione della città – commenta la presidente della Fondazione Melania Guarrera – in un percorso di sviluppo che richiede grande sensibilità verso temi ambientali e sociali».
La presenza di Lorenzo Boddi rappresenta il primo appuntamento di un ciclo di incontri di alto livello, impreziosito dalla presenza della presidente della Consulta Regionale degli Ordini Architetti PPC di Sicilia Giuseppina Leone e i presidenti delle province siciliane. «L’iniziativa porta con sé due importanti valori che la Consulta spinge con insistenza – dichiara – il primo legato all’importanza del dialogo e alla conoscenza di cosa stia accadendo nel mondo, confrontandosi con realtà extraterritoriali. Il secondo, su quanto possa essere impattante lo stimolo e l’innovazione dei giovani professionisti».
Spazio, quindi, all’intervento dell’ospite, che ha aperto illustrando la nuova sede dello studio a Londra. Numerose le opere illustrate, che fanno emergere due aspetti cruciali dell’anima di BIG: «Sicuramente l’architettura si muove su due direttrici – spiega Lorenzo Boddi – la prima è correlata al rispetto per l’ambiente e alla sostenibilità. In quest’ottica abbiamo elaborato un progetto londinese che dia spunto per raggiungere l’obiettivo del carbon neutral, seppur incentrato, al momento, su idee radicali e utopiche. La seconda – conclude – fa riferimento alle tematiche sociali, come integrazione, qualità di vita e turismo: tre elementi strettamente legati all’elaborazione di progetti per le infrastrutture sociali».